martedì 25 febbraio 2025

COLTELLO PER LA SOPRAVVIVENZA

Non esiste un coltello in assoluto perfetto per la sopravvivenza; esistono tanti coltelli che per le loro caratteristiche ben si prestano a questo scopo. Uno di questi, e tra i migliori, è il BK-2 della Ka-BAR, un coltello compatto ma possente.




Lunghezza della lama 13 cm, spessore 6,5 mm, manico in Grivory, filo piano,  tipo di costruzione "full-tang", fodero in kydex, made in USA e peso di 408 gr. Un vero e proprio strumento da lavoro robustissimo. Costo 150,00 Euro.

Nella foto sul fodero è stata applicata una taschetta in cordura contenente 1 accendino, alcuni metri di cordino, 1 fischietto, una microlight della INOVA  di colore verde (luce fissa o intermittente).

 


lunedì 24 febbraio 2025

MA QUANTI "NORD"?

Dobbiamo sapere che esistono diversi tipi di Nord: il Nord geografico, il Nord magnetico, il Nord rete e il Nord bussola. Vediamo nel dettaglio cosa sono:

Nord geografico: è il punto di incontro dei meridiani terrestri e coincide con il punto attraverso cui passa l'asse di rotazione terrestre; tutte le carte geografiche sono orientate al Nord geografico;

Nord magnetico: è il punto di incontro delle linee di forza magnetica  e non coincide con il Nord geografico; la differenza tra i due è chiamata Declinazione Magnetica. La declinazione  varia nel tempo;



Nord rete: è il punto di incontro dei meridiani rete ovvero i meridiani che formano il reticolato chilometrico; la differenza tra Nord geografico e Nord rete si chiama Variazione; il reticolato chilometrico su molte carte (come quelle dell'IGM) sostituisce il reticolato geografico costituito da meridiani e paralleli:

Nord bussola: è la direzione del Nord indicata dalla bussola che a causa di fattori esterni  non dirige esattamente al Nord magnetico;  la differenza tra Nord magnetico e Nord bussola si chiama Deviazione Magnetica.

Tutti questi valori (declinazione, variazione, deviazione) non incidono assolutamente nella navigazione terrestre (specie nel nostro paese) in quanto si tratta di valori trascurabili  su distanze che possono essere percorse sul terreno diversamente da quanto accade nella navigazione marittima.


giovedì 20 febbraio 2025

L'ANGOLO DI ROTTA

Per "angolo di rotta" si intende la misura angolare che viene impostata  sulla bussola e che consente di muovere da un punto A ad un punto B lungo una linea retta; l'angolo di rotta in realtà è la stessa cosa di un "azimut" ovvero l'angolo formato tra la direzione del Nord  e il punto da raggiungere, ricavato con la bussola o dalla carta topografica.

1° caso: ricaviamo l'azimut/angolo di rotta con una bussola goniometrica: una volta individuato il punto da raggiungere (la cima di una montagna, un centro abitato etc.) si apre la bussola goniometrica predisponendo il coperchio verticale; dopo di che attraverso la lente posta sul supporto mobile, traguardando attraverso la fessura sul coperchio, si legge  il valore angolare sulla scala graduata della bussola (valore in gradi sessagesimali o in gradi millesimali): quello è l'azimut, ovvero la direzione da mantenere.


2 caso: ricaviamo l'azimut angolo di rotta dalla carta topografica: riportiamo sulla carta topografica la nostra posizione (a) e il punto da raggiungere (b); uniamo i due punti con una retta; con un goniometro leggiamo l'angolo formato tra la direzione del Nord (i meridiani sono tutti orientati a Nord)  e il punto da raggiungere avendo come origine la nostra posizione: questo angolo è l'azimut.


Ho scritto più volte che tutto ciò che riguarda l'orientamento, dall'uso della bussola a leggere una carta topografica, non è un qualcosa di particolarmente difficile; tuttavia solo la "pratica continua" potrà metterci nelle condizioni di ben operare  e non commettere errori.

lunedì 17 febbraio 2025

SCALDAMANI E SCALDAPIEDI

Scaldini per mani e piedi capaci di sviluppare una temperatura di 40° per 8-10 ore e da inserire nei guanti o negli scarponi o stivali.




 

 COLTELLI PER ATTIVITA' OUTDOOR

Serie di coltelli per la maggior parte acquistati usati, a  volte in pessime condizioni ma poi restaurati e con il fodero sostituito; si tratta di coltelli ideali per le attività "outdoor" e se accompagnati da una piccola ascia e seghetto, anche per  il "Bushcraft". Molte di queste lame sono state prodotte da eccellenti  imprese di Maniago.



 MINI BUSSOLA

Minuscola bussola per il survival (cm 1,5 X cm 2,5) da mettere nella scatola della sopravvivenza oppure da tenere addosso assicurata ad un cordino....



domenica 16 febbraio 2025

"KUKSA"


 Tipica tazza finlandese "Kuksa" in legno di betulla realizzata secondo l'antica tradizione del popolo Sami (o Lappone) ideale per bere vivande calde come te o caffe ma anche alcolici.

La tazza viene fatta con  legno di Betulla, resistente al gelo; al manico ha un laccio in pelle di renna per poterla attaccare alla cintura (o eventualmente allo zaino); la "Kuksa" si usa per bere o per raccogliere frutti. Non deve essere lavata nè in lavastoviglie e neppure con detersivi; per pulirla si usa soltanto l'acqua ed eventualmente uun sapone neutro. Va poi asciugata bene.


Si può anche realizzare una tazza "kuksa" da soli  usando invece della Betulla il legno dell'Ontano o del Pioppo.

 COLTELLI AI MERCATINI DELL'USATO

Se capitate in un mercatino dell'usato non vi lasciate sfuggire l'occasione di acquistare un coltello usato (nella foto il lama fisso a 10 euro, il pieghevole 5 euro); molto diffusi i modelli "bowie" in voga negli anni '70-'80....anche se usati e arrugginiti una volta puliti e sistemati sono degli ottimi coltelli . Per togliere la ruggine usate un composto di aceto e bicarbonato e lasciate la lama nel composto per un tempo variabile in relazione a quanto la lama è rovinata. Il cuoio dell'impugnatura e del fodero, dopo averlo pulito con acqua tiepida, va trattato con un olio tipo "Leather Oil" (un olio per selleria e finimenti) o con vasellina bianca.


sabato 15 febbraio 2025

 COLTELLO PER LA SOPRAVVIVENZA

Coltello della Mora Knives con lama in acciaio sandvik  lunga 10 cm e spessa 3 mm equipaggiato per il "survival"; sul fodero è stata applicata una piccola tasca in cordura (presa da un coltello della Buck-Tops).

La taschetta contiene una scatola di fiammiferi controvento, alcuni metri di cordino e un fischietto.




venerdì 14 febbraio 2025

 COLTELLI BOWIE


Coltelli a codolo nascosto realizzati con lame fornite di guardia in ottone (provenienza Pakistan) e manici in corna di cervo. I foderi, in cuoio naturale chiaro, sono stati cuciti a mano.

mercoledì 12 febbraio 2025

COLTELLO RUSSO "KIZLYAR "


Eccezionale coltello russo della Kizlyar con lama lunga 16,5 cm e impugnatura in materiale sintetico che garantisce una presa sicura; fodero in robusta cordura, mimetico.
Si tratta di un "all-purpose" ottimo per la caccia ma con una indiscutibile vocazione al "combattimento". La buona fattura e i materiali impiegati mostrano come la Russia sia un paese con una notevole capacità industriale a dispetto della guerra e delle sanzioni imposte dall'Occidente. Peraltro il prezzo di questa bellissima lama è alla portata di tutti.

 

martedì 11 febbraio 2025

 UN COLTELLO PER LA CACCIA  E IL BUSHCRAFT

Ho realizzato questo coltello con circa 10 ore di lavoro; la lama nuda l'ho acquistata alla Coltelleria Docimascolo di Roma (17 euro) mentre le guancette, in corno di montone, l'ho ordinate alla Ditta Dictum in Germania (15 euro). Il fodero, in cuoio naturale e cucito a mano è stato poi trattato con della tintura marrone. Le due guancette, una volta sbozzate, sono state incollate con un bicomponente e tenute nella morsa per 24 ore; poi sono state carteggiate con una ruota ad espansione con nastri da 40 e 150 e rifinite con carta vetrata da 320 e 1200.

Sebbene il coltello presenti alcune imperfezioni si presenta solido e con una buona presa.





lunedì 10 febbraio 2025

MANUALE ILLUSTRATO DI TOPOGRAFIA E ORIENTAMENTO

A coloro che ne faranno richiesta (francescogargaglia@libero.it) il manuale in versione PDF verrà inviato gratuitamente  Il manuale tratta in maniera semplice e con numerose illustrazioni i seguenti argomenti: la bussola,  uso della bussola, la carta topografica e i segni convenzionali, come orientare una carta, coordinate chilometriche, come calcolare un angolo di rotta, dislivelli e pendenze, come trovare la propria posizione, il GPS, uso del binocolo.



 BUSSOLA DELLA SUUNTO

Piccola e affidabilissima bussola della "Suunto"  da applicare al cinturino dell'orologio o da mettere nella scatola della sopravvivenza; la bussola ha una ghiera girevole con l'indicazione di gradi sessagesimali e un riferimento per l'impostazione di un angolo di rotta.

(Se nella vostra bussola a liquido si è formata una bolla d'aria sarà sufficiente metterla su di un termosifone caldo per alcune ore; il liquido riscaldandosi farà sparire la bolla).




ATTREZZI PER LAVORARE IL CUOIO

Per cucire il cuoio e realizzare un fodero per coltello occorrono alcuni strumenti che facilitano di molto il lavoro; vediamo quali sono facendo riferimento alla foto:

da sinistra a destra in alto:

- pinza per effettuare fori di varia grandezza

- filo cerato con aghi

- solcatore (lungo il solco viene effettuata la cucitura)

- lesine 

- sbordatore, per arrotondare i bordi

in basso:

- compasso con la stessa funzione del solcatore

- punzoni per la marcatura  precisa dei fori dove far passare l'ago

- punzoni per effettuare fori anche di generose dimensioni

Completano l'attrezzatura: ribattini, gemelli, taglierina, pinza, un righello, carta vetrata

 

domenica 9 febbraio 2025

 UN FODERO PER IL TOMAHAWK

Questo piccolo fodero per il Tomahawk della Cold Steel è stato realizzato in cuoio naturale chiaro colorato poi in marrone...


Per la chiusura dei due cinturini  sono stati utilizzati dei  "gemelli" che si acquistano nei negozi di accessori per calzature; i gemelli vengono fissati con una vite posteriore...


Il fodero è stato cucito a mano mentre i cinturini e l'asola per il porto alla cintura sono stati fissati con ribattini; i bordi sono stati rifiniti con carta vetrata (n. 300)  al fine di eliminare piccoli difetti dovuti al taglio...

Il fodero una volta ultimato è stato colorato con una tintura per cuoio (tipo "nero d'Inferno") colore marrone chiaro; una volta asciutta la tintura, sul cuoio è stata passata della vasellina bianca, per ammorbidire la pelle.

Tempo di lavorazione: 2 ore.  Materiali occorrenti: cuoio, 2 gemelli, ribattini, ago e filo cerato, lesina, punzone per effettuare i fori per i ribattini e gemelli.  I fori  dove far passare l'ago e il filo sono stati realizzati con un piccolo trapano a colonna che garantisce fori perfettamente verticali



 

I COLTELLI DA SOPRAVVIVENZA DEI

 PILOTI MILITARI

Francesco Gargaglia

L’introduzione del seggiolino eiettabile a bordo dei jet militari alla fine degli anni 40 ha incrementato notevolmente le possibilità di sopravvivenza dei piloti; il fatto di raggiungere incolumi il terreno per mezzo di un paracadute ha richiesto contemporaneamente la necessità di addestrare i piloti alle tecniche della sopravvivenza e fornirli di un adeguato equipaggiamento contenuto in un “survival-vest”.

I primi “jet pilot survival vest” in tessuto avevano un certo numero di tasche (somigliavano molto ai gilet usati dai pescatori) all’interno delle quali era contenuto il necessario per poter sopravvivere fino al momento di essere recuperati da una unità del Combat-SAR: bussola, specchietto da segnalazione, razione viveri e ovviamente un coltello.

Il coltello non doveva servire prioritariamente alla difesa; era più che altro uno strumento di lavoro idoneo a tagliare cinture e cordini o ad esempio per esviscerare un piccolo mammifero o un pesce.

Già negli anni ’30 Joseph Rodgers, coltellinaio di Sheffield, aveva prodotto per la Royal Air Force un coltello da sopravvivenza dalla forma particolare: l’impugnatura era costituita da due parti in legno rivettate mentre la lama, all’estremità fortemente ricurva, presentava un solo e affilatissimo tagliente. Il fodero era in cuoio scuro con un fermo per la cintura. Il modello fu poi ripreso dalla marina USA e realizzato con impugnatura galleggiante di colore arancione.

Nella Seconda guerra mondiale piloti ed equipaggi di volo utilizzavano “folder” o coltelli a lama fissa prodotti dall’industria civile e comunque non espressamente destinati a loro ; si trattava di coltelli del tipo “bowie” (o di robusti pieghevoli come quello in dotazione alla USNavy; dotato di 2 lame, una con filo diritto e l’altra con una leggera seghettatura, aveva le guancette dell’impugnatura in materiale plastico  con una leggera zigrinatura e fissate con 2 viti.Era anche diffuso l’uso di “coltelli a gravità” come quello prodotto per la Luftwaffe dalla ditta tedesca Carl Eickhorn di Solingen, modello poi ripreso dagli USA per le esigenze dell’OSS.Gli equipaggi che volavano a bordo dei bombardieri americani che operavano nel Pacifico furono equipaggiati invece con un corto machete pieghevole realizzato dalla Camillus Cutlery Company di NY ; introdotto nel 1942 , lungo circa 30 cm, veniva portato sotto l’imbragatura del paracadute.Il motivo per cui molte lame venivano prodotte con la punta arrotondata deve essere spiegato con il loro possibile impiego a bordo dei battelli pneumatici utilizzati a seguito di ammaraggio.Gli USA produssero tra gli anni cinquanta e settanta uno “switchblade” destinato alle aviotruppe ma che venne utilizzato anche dai piloti; il coltello aveva una due lame: una diritta ed l’altra ad uncino. Le guancette in materiale plastico e rivettate erano di colore arancio.Il vantaggio di questo coltello era nel fatto che poteva essere agevolmente aperto con una sola mano; la lama diritta era infatti sprovvista dell’unghia che compare invece sulle lame di tutti i pieghevoli.Successivamente al secondo conflitto mondiale emerse la necessità di dotare i piloti di jet, ma anche di elicottero, di un coltello che consentisse di mettere in atto le tecniche apprese nei corsi di sopravvivenza ed evasione e fuga.

Nel Regno Unito sempre la J.Rodgers produsse un particolarissimo coltello da portare sulla tuta di volo, fissato ad una gamba. Il coltello prodotto con 2 tipi di lama diversa (diritta o curva) aveva nel manico un sistema di arresto che lo fissava in maniera solidale al fodero metallico.

 

Il coltello, impiegato anche dal SAS, ha ai bordi dell’impugnatura due molle di serraggio che lo bloccano ad un perno posto nella parte superiore del fodero in acciaio (normalmente coperto da una guaina di canapa arancione). La punta della lama ricurva, per motivi di sicurezza, è smussata.

Gli USA che durante la guerra avevano prodotto un gran numero di coltelli da combattimento (il più famoso l’MK1 della Camillus destinato ad equipaggiare i marines dell’US Navy) inizialmente pensarono di adottare il modello n. 14 della Randall Company di Ontario in Florida ma dovettero poi rinunciare per il peso eccessivo.

La scelta cadde successivamente su due modelli: il survival-knife ordinato dallo Strategic Air Command  e il Jet Pilot Survival Knife prodotto sia dalla Camillus che dalla Ka-Bar e Ontario.

Il primo modello, oggi prodotto per il mercato civile dalla Boker, rimase in uso solo per alcuni anni; molto leggero, con un fodero in cuoio con impresso l’acronimo SAC, aveva una lama sottile più simile ad una lama per “sfilettare” il pesce, l’impugnatura era in dischi di cuoio con pomo in alluminio.

Il Jet Pilot Survival Knife invece è uno dei più validi coltelli da sopravvivenza mai realizzati: lungo in totale 24,1 cm è un coltello robusto e molto versatile.

La lama dalla forma classica “bowie” presenta uno “sguscio” (chiamato erroneamente “scolasangue”) che ne aumenta l’elasticità; dotata di corto controfilo ha il dorso seghettato per tagliare materiali di vario genere (compreso l’alluminio) e un brevissimo tallone (o ricasso).




I rami di guardia, in robustissimo acciaio, presentano un forellino per il passaggio di un cordino; in questo modo il coltello può essere legato in cima ad un’asta e trasformarsi in una lancia.

L’impugnatura in dischi di cuoio pressati e sagomati per aumentare il “grip” , ha un pesante pomo esagonale all’interno del quali viene ribattuta l’estremità della lama “full-tang”; il pomo può essere impiegato per battere, come la testa di un martello.

Il fodero in cuoio rinforzato da una lamina forata che ne consente l’applicazione al “survival-vest” o alla tuta di volo, presenta una piccola tasca con una pietra per riaffilare la lama. La lama può essere in caso di necessità riaffilata con facilità e inoltre presenta un efficace trattamento di brunitura per prevenire l’ossidazione.

Il JPSK prodotto ancora oggi soprattutto in Giappone è un coltello molto apprezzato da chi pratica il survival anche perché viene messo in vendita ad un costo molto accessibile; la Ontario Knife di NY a partire dal 2003 ha realizzato un versione (denominata ASEK (Aircrew Survival Egress Knife), con impugnatura e fodero in materiale sintetico. Il coltello viene fornito con uno specifico attrezzo multifunzione.

Anche la Fallkniven, una fabbrica svedese di coltelli, produce per le proprie forze armate eccellenti coltelli survival con lame realizzate con la sofisticata tecnica “sandvik”; il coltello a lama fissa che equipaggia i piloti è il piccolo ma robusto F1 con lama in acciaio V10 con una elevata durezza (59 hrc) e lunghezza di 10 cm, manico in Kraton e fodero chiuso in cuoio di colore nero.

 I piloti italiani sono equipaggiati oggi con 2 modelli specifici realizzati per l’Aeronautica Militare e adottati anche dai piloti di elicottero; si tratta di coltelli prodotti da imprese italiane che vantano una lunga esperienza nella fabbricazione di lame.

Sono due eccellenti coltelli con lama bowie e fodero di cuoio in colore verde-oliva (lo stesso delle tute di volo) provvisto di 4 bottoni automatici che ne consentono il fissaggio sulla gamba.

Il modello più piccolo  con lama lunga 11,8 cm presenta sguscio e dorso con breve seghettatura; il manico in dischi di cuoio ha il pomo in alluminio. I rami di guardia non sono orizzontali ma piegati uno verso l’alto e l’altro verso il basso. Il coltello in acciaio inox e prodotto dalla Olivetto ha una impugnatura di appena 8,5 cm, ma in questo caso si è preferito privilegiare le modeste dimensioni a detrimento della comodità.

Il secondo modello è molto più grande con lama lunga 15,3 cm e rami di guardia orizzontali (anche qui è presente un forellino per il passaggio di un cordino in nylon).

Il coltello prodotto dalla Bianchi o dalla Maserin ha un fodero che presenta alla estremità un puntale metallico di protezione.

Si tratta di due eccellenti coltelli (disponibili anche sul mercato civile) che non hanno nulla da invidiare ai tanti modelli prodotti oltremare.


Riferimenti:

  • F.Stephens: Coltelli da combattimento

  • L. Thompson: Survival fighting knives

  • S. Latham: Coltelli americani

  • L. Thompson: The military survival knife

  • I. Comi: Armi bianche corte contemporanee a lama fissa e lama mobile




TORNA......"IMPARIAMO A SOPRAVVIVERE"

 Dopo otto anni di silenzio torna "IMPARIAMO A SOPRAVVIVERE"  blog dedicato alla sopravvivenza, avventura, outdoor e coltelli