sabato 13 dicembre 2008

YouTube - Survival

YouTube - coke stove
Su youtube trovate numerosi filmati "survival" (SAS, Special Forces, Corso SERE, Survival Course)

martedì 9 dicembre 2008

PIANURA ROSSA












Un vecchio film di guerra degli anni 50 con una realistica storia di sopravvivenza; a seguito di un atterraggio di fortuna i tre superstiti (siamo nel Pacifico durante la 2° Guerra MOndiale) cercano di rientrare nelle linee amiche affrontando un territorio particolarmente ostile. La loro dotazione è 2 borracce d' acqua, un revolver, un machete Camillus e qualche medicinale. Si salveranno soltanto in due. Un film survival da vedere.

lunedì 8 dicembre 2008

PIANTE COMMESTIBILI











La parietaria è una pianta infestante comunissima; alta fino a 70 cm cresce soprattutto lungo i muri e tra i sassi; le foglie private del gambo e bollite possono essere mangiate.

PIANTE COMMESTIBILI









Numerose sono le piante commestibili (frutti, bacche, funghi, erbe ecc.) però è necessario
conoscerle e avere sempre la certezza che quello che stiamo per mangiare non sia velenoso.
E' sempre bene evitare di mangiare bacche (specie quelle molto colorate) e funghi,
a meno di non avere la certezza matematica che si tratti di una specie commestibile.
Se abbiamo anche il minimo dubbio (sono molte le piante che si assomigliano!) dobbiamo evitare di mangiarle oppure ingoiare una minima quantità e attendere almeno 8 ore; per maggiore sicurezza ripetere l' operazione. Se non presentiamo nessun disturbo allora vuol dire che la pianta non è tossica. Nelle foto due piante commestibili:
- a sin. il CORBEZZOLO, pianta molto diffusa che produce frutti assai piacevoli al gusto. La pianta ha il tronco con la corteccia a scaglie e le foglie dentellate.
- a des. il CILIEGIO A GRAPPOLO (o PADO), con frutti piccoli di colore marrone scuro o nero (la polpa si presenta più chiara). L' albero ha la corteccia liscia di colore grigio mentre le foglie sono lanceolate.

martedì 11 novembre 2008

CYALUME










Lo Stick CYALUME è una luce chimica che ha una durata media di circa 12 ore. Prodotta nei colori bianco, arancio, verde e blu, viene attivata piegando leggermente al centro lo stick; si tratta di un prodotto molto utile e di ridottissime dimensioni. Anche se la sua luce non è molto intensa può essere impiegato in ambienti chiusi (ad esempio nella tenda), per la lettura della carta topografica o come segnale di soccorso. Costa circa 4 euro.

FORNELLO COLEMAN













Il fornello utilizza combustibile liquido Coleman o benzina verde. La benzina, inserita nel serbatoio, viene compressa mediante un piccolo stantuffo e vaporizzata attraverso un apposito ugello. La fiamma che si sprigiona è particolarmente intensa e in grado di portare rapidamente all'ebollizione. Il fornello (modelli simili erano in dotazione agli equipaggi dei mezzi corazzati durante la 2° Guerra Mondiale) è ottimo per l' attività outdoor e nelle attività condotte in alta montagna. La Coleman produce materiali ed equipaggiamenti di elevata qualità per il campeggio, l' outdoor e la nautica.

domenica 2 novembre 2008

TOMAHAWK













Il tomahawk in alto è della Cold Steel: manico in legno, lama in acciaio lunga cm 17 e con tagliente di 6 cm, peso 700 gr.
L' altro tomahawk è della SOG con manico in polipropilene e peso di 800 gr compreso il fodero in cordura.

giovedì 9 ottobre 2008

TACTICAL FOLDER










I tactical-folders sono pieghevoli destinati all' uso militare o al law-enforcement: si tratta di coltelli leggeri, robusti e apribili con una sola mano (mediante un perno o un foro sul tallone della lama). L' impugnatura dispone di una clip (a volte reversibile) che consente di avere il coltello sempre a portata di mano. Le lame, brunite o satinate, possono avere la punta a scalpello e spesso sono parzialmente seghettate (la seghettatura facilita il taglio di corde o cinture di nailon).
Si tratta di coltelli che ben si prestano al survival. Nella foto, dall' alto:
- Smith & Wesson Extreme Ops
- Gerber
- KaBar

martedì 23 settembre 2008

IL CODICE MORSE













Il codice MORSE è stato inventato nel 1838 da Samuel Morse; ad ogni lettera dell' alfabeto corrisponde una serie di impulsi elettrici di diversa durata (i punti e le linee). Il codice è stato utilizzato prevalentemente nelle comunicazioni radiotelegrafiche. Il codice può essere utilizzato anche con segnali luminosi (quelli ad esempio di una torcia elettrica) dove un breve lampo di luce corrisponde ad un punto mentre uno più lungo ad una linea. Tre punti-tre linee-tre punti (SOS) sono un segnale di richiesta di aiuto universalmente adottato.

SCATOLA DELLA SOPRAVVIVENZA










Una scatola della sopravvivenza realizzata da Guido e Nicola scout , appassionati di 'survival' e compagni di avventure. Si tratta di una buona realizzazione: la scatola è di dimensioni contenute, gli equipaggiamenti sono quelli indispensabili e facilmente reperibili, il foglio sulla destra della foto riporta l' Alfabeto MORSE.

lunedì 18 agosto 2008

CONTENITORE STAGNO












Se durante un trekking o una escursione vogliamo proteggere materiali (medicinali, fiammiferi ecc.) o equipaggiamenti (macchina fotografica, GPS ecc.) dalle intemperie o dall' umidità possiano usare dei contenitori stagni facilmente reperibili nei negozi di nautica o nei grandi magazzini.

mercoledì 9 luglio 2008

LA BUSSOLA SOLARE















La bussola solare si avvale della posizione del sole durante la giornata: noi sappiamo che il sole sorge ad Est (alle ore 6 circa) e tramonta ad Ovest (alle ore 18.); alle ore 12.00 invece è sempre a Sud e l' ombra di un qualsiasi oggetto è diretta verso Nord. Sfruttando l' ombra proiettata da una assicella posta su di una piccola base è possibile individuare la direzione del Nord con buona approssimazione. La bussola solare indica il Nord vero e ovviamente non risente delle anomalie magnetiche (questo tipo di bussola è stata utilizzata spesso dai militari in aree desertiche). La bussola va realizzata come indicato nella foto (per la base possiamo utilizzare anche un pezzo di corteccia inciso con la punta di un coltello): per trovare la posizione del Nord (indicata dalla freccia con il simbolo N) far coincidere l' ombra dell' assicella con l'ora stimata (nell' immagine essendo l' ora stimata le 10 e 30 del mattino l'ombra proiettata dall' assicela viene fatta cadere tra le 10 e le 11; la freccia N indica la direzione del Nord).

giovedì 12 giugno 2008

IL TOMAHAWK













Il tomahawk (che assomiglia molto ad una nostra accetta) è in realtà uno strumento utilizzato soprattutto per il combattimento; durante la guerra del Vietnam furono prodotti e utilizzati oltre 4000 esemplari di un tomahawk disegnato da Peter LaGana fondatore della American Tomahawk Company. Oggigiorno aziende produttrici di coltelli come SOG, Cold Steel, FOX e Gerber hanno in catalogo uno o più modelli di tomahawk, uno strumento ideale per la sopravvivenza. Si tratta di oggetti pensati sia per la difesa che per l' outdoor e realizzati con acciai di sufficiente durezza (52-54 HR) e manici in legno o polipropilene. La lama del tomahawk si presenta posteriormente con una punta che può essere utilizzata in molti modi (per spaccare oggetti molto duri, oppure per scavare o scortecciare, ecc.)

lunedì 12 maggio 2008

FILM SURVIVAL


- RAMBO (FIRST BLOOD)
- CASTAWAY
- LONTANO DA CASA
- RIVERWILD
- IL VOLO DELLA FENICE
- IL PONTE SUL FIUME KWAY
- NOI UOMINI DURI
- ALBA ROSSA
- LAWRENCE D' ARABIA
- BEHIND ENEMY LINES

lunedì 5 maggio 2008

IL RIVER CROSSING








Nell' attività survival può rendersi necessario attraversare un corso d' acqua non guadabile: si tratta di una attività rischiosa specie se condotta nella stagione invernale e in presenza di forte corrente o di ostacoli nell' acqua. Il river-crossing richiede l'attuazione di alcune misure di sicurezza:
- effettuare l'attraversamento utilizzando se possibile una corda di sicurezza
- realizzare un galleggiante individuale al quale sostenersi (nel galleggiante vanno inseriti i vestiti di ricambio)
- attraversare nel punto dove la corrente è meno forte (anche se il tratto è più ampio)
- osservare bene le sponde e dirigere dove è più facile approdare
- evitare i tronchi semisommersi (pericolo di venire risucchiati al di sotto del tronco) e i grossi massi affioranti.
Il galleggiante viene realizzato con lo zaino (all' interno del quale vengono posti i vestiti di ricambio e del materiale galleggiante: borraccia vuota, paglia, foglie ecc.) avvolto strettamente nel poncho in modo da formare un vero e proprio pacco impermeabile. In alternativa usare tronchi, fascine o canne legate strattamente.
Nella stagione fredda entrare in acqua indossando maglia, pantaloni e calze: appena fuori, togliere i vestiti bagnati e indossare capi asciutti. Per asciugare le mani è sufficiente passarle più volte tra i capelli che sono molto igroscopici.

mercoledì 30 aprile 2008

CORSI DI SOPRAVVIVENZA PRESSO LA BASE OPERATIVA WOLF










Dal mese di Giugno avranno inizio presso la Base Operativa WOLF (Orvieto - Lago di Corbara) i corsi basici di sopravvivenza (dal venerdi alla domenica). I Corsi, aperti a tutti, hanno lo scopo di illustrare le tecniche di base della sopravvivenza e diffondere la cultura 'survival'. Per informazioni o prenotazioni chiamare i numeri 335.6223953 o 338.4355172 o andare al sito www.survivalschool.it

IL PUUKKO










I puukko sono i coltelli finlandesi dal caratteristico manico in legno di betulla. Si tratta di ottimi coltelli da lavoro con lama diritta ad un filo, impugnatura in legno o osso e fodero in cuoio che avvolge la lama e parte dell' impugnatura e viene fissato alla cintura mediante un' asola. Da qualche anno vengono prodotti anche coltelli con impugnatura e fodero in materiale sintetico.
Il puukko è usato dai popoli nomadi del Nord come coltello da lavoro, per la caccia o per sflilettare il pesce; prodotto da fabbriche famose come la Marttiini o la Brusletto è un ottimo coltello per il survival.

giovedì 24 aprile 2008

LA SHEMAG











La shemagh è una sciarpa di cotone, lino, seta o lana che si avvolge intorno alla testa per proteggersi dal sole o dalla sabbia; può essere quadrata o rettangolare (in questo caso è lunga da 3 a10 metri). Viene indossata come nella foto oppure, se rettangolare, nel modo seguente: poggiare una estremità sulla testa (in modo da coprire anche la nuca) e la si tiene ferma con la mano sinistra; con la destra avvolgere la restante parte intorno alla fronte e al viso (lasciando ovviamente scoperti gli occhi). Fissare l'estremità libera tra le pieghe del tessuto. La shemagh è molto utile perchè oltre a proteggerci dal freddo può essere usata per una infinità di cose (telo, asciugamano, benda ecc.).



mercoledì 23 aprile 2008

DISLIVELLI E PENDENZE















Il dislivello è la differenza di quota tra due punti; nelle carte dell' IGM le quote vengono espresse in metri e indicano l'altezza del punto rispetto al livello del mare (nella foto il dislivello tra quota 107 e quota 85 è di 22 metri). Tutti i punti di uguale quota vengono uniti da curve chiamate isoipse o curve di livello che hanno lo scopo di rappresentare l'altimetria di una superficie: l'equidistanza tra due curve di livello è:
- di 25 metri se la curva è continua
- di 5 metri se la curva è tratteggiata.
La pendenza è il rapporto tra il dislivello e la distanza planimetrica (ovvero la distanza letta sulla carta): per andare da quota 85 a quota 107 bisogna percorrere 500 metri salendo di 22. La pendenza percentuale indica invece di quanti metri bisogna salire ogni 100 metri (se la pendenza, ad esempio, è del 30% significa che ogni 100 metri dobbiamo salire di 30).
Nella pianificazione di un itinerario ricavare la pendenza è molto importante in quanto ci permette di capire quale saranno le difficoltà da affrontare.

martedì 22 aprile 2008

IL MACHETE













Il machete è uno degli strumenti più efficaci nelle situazioni di emergenza: può essere usato per tagliare fronde, rovi o rami, per scavare, scortecciare un albero, tagliare funi o giunchi, fare la punta ad un grosso ramo. Essendo realizzato con acciai non eccessivamente duri può essere facilmente riaffilato. Ha l' inconveniente di essere un po' ingombrante.
Nella foto due modelli USA: a destra un machete dell' US-ARMY con lama lunga 45 cm. Si tratta di un modello particolarmente robusto. A sinistra un machete della Camillus risalente alla 2° Guerra Mondiale e dotazione dei piloti di cacciabombardieri che operavano nel Pacifico. La lama può essere ripiegata nel manico (lunghezza circa 30 cm).

LEGGERE UNA CARTA TOPOGRAFICA

Qualsiasi carta (mappa, carta topografica, corografica o geografica) risponde a due requisiti essenziali:
- è stata disegnata orientando il margine superiore al Nord
- usa una scala di proporzione.
L' orientamento della carta al Nord ci consente con maggiore rapidità di trovare la nostra posizione e riconoscere i vari particolari topografici; ogni volta che si usa una carta la prima cosa da fare è orientare il margine superiore al Nord (possiamo usare una bussola oppure aiutarci con i sistemi illustrati nel blog).
La scala di proporzione fa si che una distanza sulla carta corrisponda ad una determinata distanza sul terreno: ad esempio un centimetro sulla carta corrisponde a 250 metri sul terreno (in questo caso si dice che la carta ha una scala 1 al 25.000 ovvero un centimetro sulla carta corrisponde a 25.000 centimetri sul terreno = 250 m).
Le carte, in relazione all' uso, possono avere scale diverse; quelle più usate nell' escursionismo sono le carte con scala 1:50.000 (un centimetro sulla carta = 500 metri sul terreno) in quanto aggiornate, particolareggiate e abbracciano un settore piuttosto ampio.
La scala di proporzione (anche in forma grafica) la trovate al margine inferiore della carta.
Le carte di maggiore diffusione sono quelle dell' IGM (Istituto Geografico Militare) che è incaricato di curare la cartografia nazionale; si trovano presso i rivenditori autorizzati oppure possono essere acquistate richiedendole direttamente all' Istituto (www.igm.org).
La carte IGM vengono prodotte in varie scale; le più diffuse sono:
- i fogli con scala 1:100.000 (1 centimetro sulla carta=1 km)
- i quadranti con scala 1:50.000
- le tavolette con scala 1:25.000.

venerdì 18 aprile 2008

SPECCHIO DA SEGNALAZIONE











In qualsiasi negozio di nautica è possibile acquistare un piccolo specchio da segnalazione che costituisce dotazione per le imbarcazioni di salvataggio. Lo specchio, in plastica, è facile da usare e molto efficace: il modello della foto, prodotto in Francia, ha una portata di circa 10 chilometri. Il foro centrale con il disco rosso è un ingegnoso sistema per puntare lo specchio con ottima precisione (le istruzioni per l'uso sono stampate nella parte posteriore).
Lo specchio da segnalazione può essere usato per inviare un segnale di soccorso o richiamare l' attenzione dei soccorritori.

giovedì 17 aprile 2008

COME COSTRUIRE UN BAROMETRO











Il barometro è lo strumento che misura il valore della pressione atmosferica e le sue variazioni (alta pressione-bel tempo/bassa pressione-cattivo tempo). Un semplicissimo barometro può essere realizzato con un barattolo di latta o vetro su cui va applicata una membrana (realizzata con un palloncino o con della pellicola trasparente usata in cucina). Sulla membrana viene fissata, con del nastro adesivo, una cannuccia o una sottile asticella; all' estremità della cannuccia (che è il nostro ago del barometro) posizioneremo un righello o una scala graduata in maniera tale da leggere le oscillazioni dell' ago. Con l'alta pressione la membrana verrà schiacciata e l'asticella tenderà ad innalzarsi; viceversa con la bassa pressione la membrana tenderà ad espandersi e l'asticella ad abbassarsi. Più semplice di così!

venerdì 11 aprile 2008

METEO - L' UMIDITA' (4° parte)














Per umidità atmosferica si intende la presenza di vapore acqueo prodotto dalla evaporazione delle superfici liquide della terra per l’azione calorifica della radiazione solare.
La quantità di vapore acqueo che l’aria può contenere dipende dalle condizioni di temperatura e pressione del momento: quanto più è elevata la temperatura di un certo volume d’aria tanto più vapore esso può contenere tenendo presente che per ogni temperatura esiste una quantità massima che non può essere superata.
Una massa d’aria che contiene la massima quantità di vapore ammissibile per la temperatura alla quale si trova è una massa d’aria satura; la temperatura alla quale si verifica questa condizione è detta punto di saturazione o di rugiada. La temperatura di rugiada permette di prevedere, in funzione del raffreddamento notturno, le probabilità di formazione della nebbia (se durante la notte la temperatura scende al di sotto di quella di rugiada sicuramente si formerà la nebbia).
L’umidità relativa (che si esprime con il rapporto tra la quantità di vapore acqueo effettivamente presente nell’aria e la quantità necessaria a rendere l’aria satura) è la grandezza che comunemente si presta meglio a rappresentare il grado di umidità dell’aria poiché permette di giudicare se un dato ambiente per una determinata temperatura è più o meno lontano dalla saturazione.
Per misurare l’umidità viene usato l’igrometro (generalmente si tratta di igrometri a capello in quanto utilizzano capelli umani che sono particolarmente sensibili alle variazioni di umidita').
L’umidità dell’aria quando è a elevate temperature è fonte di disagio perché limita la perdita di calore corporeo attraverso l’evaporazione del sudore. Un basso tasso di umidità permette un maggiore raffreddamento per evaporazione mentre umidità elevate ostacolano l’evaporazione cutanea.
Esistono alcuni indici utilizzati per stimare il disagio associato alle condizioni atmosferiche calde e umide; l’indice HUMIDEX, sviluppato nel 1965, cerca di rappresentare la temperatura effettivamente percepita dal corpo umano (temperatura apparente) attraverso la combinazione di temperatura e umidità (fascia gialla: malessere; giallo scuro: malessere generalizzato; ocra: grave malessere; rosso: pericolo).

mercoledì 9 aprile 2008

LA RICERCA DELL' ACQUA











L' acqua è un elemento indispensabile e senza di essa non si può sopravvivere per piu di 3-5 giorni. Procurarsi dell' acqua in un terreno arido o desertico è molto difficile: si può tentare di ottenerla estraendola da alcune piante grasse (dalla polpa dei cactus o dalle radici delle succulente) oppure realizzando un distillatore solare (vedi foto a sin.). Dove c'è vegetazione la si può ottenere dalla rugiada che si forma al mattino (avvolgere degli stracci intorno alle gambe e poi camminare tra l'erba bagnata; gli stracci vanno poi strizzati per ottenere dell' acqua) oppure avvolgendo piante o fronde in sacchetti di nylon (foto a destra).
Se utilizziamo l'acqua piovana (la si può trovare nelle fessure della roccia o in alberi cavi) preleviamola con cautela dalla superficie evitando di smuovere il fondo; se possibile facciamola bollire prima di berla o filtriamola (un semplice filtro può essere fatto con garza, cotone o con un pezzo di tessuto; possiamo realizzare un filtro alternando il tessuto a strati di erba o muschio).

sabato 5 aprile 2008

I RIPARI


La costruzione di un riparo o giaciglio può rendersi necessaria per trascorrere una notte all' aperto o per proteggersi dal freddo, vento o pioggia. Nel realizzarlo è opportuno sfruttare quello che la natura può offrici: buche, anfratti, basi di conifere, alberi caduti. Un riparo va realizzato possibilmente in una zona idonea (vicino all' acqua e alla legna per il fuoco) evitando:
- le depressioni in quanto durante la notte l' aria fredda si deposita in basso
- l'esposizione ai venti di tramontana (venti freddi provenienti da Nord)
- i letti asciutti di fiumi o torrenti (pericolo in caso di pioggia).
La struttura del riparo deve essere robusta (se non abbiamo del cordino per legare i pali, usare delle fibre vegetali) e va coperta con più strati di fogliame disposto in maniera da facilitare lo scorrimento della pioggia. All' interno del riparo creare uno strato isolante con foglie, felci o aghi di pino; all' esterno realizzare un riflettore per fuoco.

venerdì 4 aprile 2008

METEO - I FRONTI (3° parte)






FRONTE FREDDO



FRONTE CALDO


Le masse d’aria in movimento non sono continue ma separate da una superficie detta fronte che divide masse d’aria con temperature diverse. Si origina un fronte caldo quando l’aria calda incontrando quella fredda comincia ad innalzarsi in diagonale spostandosi verso quote più alte (l'aria calda innalzandosi incontra minore pressione per cui si espande raffreddandosi). Da qui la formazione di nubi stratificate e piogge estese e continue; nel fronte freddo l’aria fredda incalza quella calda e la solleva rapidamente dando luogo a nubi cumuliformi, rovesci e temporali . Quando un fronte freddo, a causa della differente velocità, raggiunge un fronte caldo può accadere che i due diventino un fronte unico generando una occlusione.

USO DELLA MANTELLINA PONCHO (PONCHO LINER)














Il poncho-liner è un oggetto che non dovrebbe mai mancare nel nostro equipaggiamento in quanto è in grado di assolvere a numerose funzioni: può essere utilizzato per proteggersi dalla pioggia (la mantellina copre anche lo zaino), per realizzare un riparo, per costruire una tenda, per approntare una barella di fortuna o per fare un galleggiante in caso di attraversamento di un fiume.
Realizzato in nylon antistrappo pesa poco, è poco ingombrante ed è facilmente reperibile nei negozi di articoli militari o outdoor. Nel realizzare un riparo di emergenza invece dei cordini possiamo utilizzare degli elastici per auto anch' essi molto comodi e che possiamo inserire nel nostro equipaggiamento base.

mercoledì 2 aprile 2008

COME RICONOSCERE UNA VIPERA









In Italia sono presenti le seguenti specie di vipera:
- Vipera di Orsini (Appennino umbro-marcheggiano e in Abruzzo)
- Marasso (in tutte le regioni alpine)
- Vipera comune (presente in tutte le regioni esclusa la Sardegna)
- Vipera dal corno (Alto Adige, Trentino e Friuli)
Per riconoscere una vipera osservare soprattutto la forma del corpo che è sempre tozzo, compatto e con la coda relativamente breve; altri elementi sono la forma della testa triangolare e la pupilla verticale.
In caso di morso procedere come se si trattasse di una frattura ovvero immobilizzazione della zona colpita mediante un bendaggio di tipo compressivo e, se si tratta di un arto, posizionamento di una stecca; successivamente trasporto in ospedale.

martedì 1 aprile 2008

METEO - IL FATTORE WINDCHILL (2° parte)




















Il tempo meteorologico è caratterizzato da fenomeni quali la temperatura, la pressione, l' umidità, il vento e le meteore (fenomeni naturali che si manifestano nell' atmosfera quali pioggia, grandine, fulmini ecc.). La temperatura, che è all' origine di ogni fenomeno meteo, si misura con il termometro: particolare importanza riveste l'escursione termica ovvero la differenza tra la temperatura masssima e quella minima raggiunte nelle 24 ore.
In presenza di vento un termometro non è in grado di registrare la reale sensazione di freddo avvertita da un corpo umano pertanto è stato introdotto il FATTORE WINDCHILL (potere raffreddante del vento). In caso di bassa temperatura e forte vento la tabella indica qual' è la reale temperatura avvertita da una corpo è quale è il tempo di sopravvivenza in caso di esposizione prolungata (fine 2° parte).

sabato 29 marzo 2008

COPERTA ISOTERMICA

Le coperte isotermiche alluminizzate sono particolarmente utili nell' attività di soccorso e survival; a fronte di dimensioni e ingombro ridottissimo (nella foto il mod. piccolo misura cm. 9X2X5) hanno una elevata capacità riflettente (sono in grado cioè di trattenere fino all' 80% del calore corporeo). Le coperte possono essere utilizzate sia per la protezione dal freddo (parte argentata rivolta verso il corpo) e dal caldo (parte dorata rivolta verso il corpo) sia come teli da segnalazione.
Realizzate con teli di poliestere metallizzato o reticolato non dovrebbero mai mancare nel nostro equipaggiamento.

mercoledì 26 marzo 2008

METEOROLOGIA (1°parte)

Il tempo meteorologico influenza in modo determinante qualsiasi attività umana pertanto la conoscenza di come le condizioni del tempo possono evolvere è di enorme importanza.
Oggi le previsioni, ottenute con sofisticati modelli matematici e con le immagini di satelliti e radar, sono molto precise. L' attendibilità è in funzione del tempo di previsione:
- eccellente attendibilità per le previsioni alle 12 ore
- buona per quelle a 3-5 giorni
- medio/bassa per quelle a 7-10 giorni.
La conoscenza anche superficiale dei fenomeni meteorologici e la disponibilità di semplici strumenti (barometro, termometro e igrometro) consentono a chiunque di poter effettuare una previsione.
Poichè le masse d'aria si spostano, a causa dello squilibrio barico, dai centri di alta (aree anticicloniche) a quelli di bassa pressione (aree cicloniche) qualsiasi variazione significativa e repentina del barometro indica un possibile cambiamento del tempo (bassa pressione tempo brutto- alta pressione tempo bello).
Anche le nubi sono un ottimo indicatore:
- le nubi alte (cirri) indicano di norma l'approssimarsi di una perturbazione
- le nubi medie e a sviluppo verticale (cumuli) possono significare l'arrivo di un fornte freddo con piogge intermittenti e violente
- le nubi stratificate un fronte caldo con piogge persistenti.
(fine 1° parte)


venerdì 21 marzo 2008

COLTELLI PER LA SOPRAVVIVENZA

Nella sopravvivenza il coltello è uno degli strumenti indispensabili: una buona lama è in grado di aiutarci in ogni situazione. Vi propongo due coltelli pensati per il survival.
Il primo (foto in alto) è un Fallkniven Pilot Survival: è un coltello svedese molto apprezzato per la qualità e durezza dell' acciaio (la lama sandwich è realizzata da due strati di acciaio all'interno dei quali è inserito uno strato più "duro" per mantenere il filo).
Il secondo coltello (foto in basso) è un Bushman della Cold Steel. La lama si ispira a quelle usate dai Boscimani (popolo che vive nel deserto del Kalahari). L'impugnatura, realizzata ripiegando la barra di acciaio con cui è realizzata la lama, consente l'inserimento di un' asta in maniera da trasformare il coltello in una lancia o machete. Il Bushman, realizzato in varie lunghezze, ha un prezzo molto basso (circa 35-40 Euro).

lunedì 25 febbraio 2008

LA BUSSOLA MAGNETICA







La bussola è lo strumento che mediante un ago magnetico indica la direzione del Nord magnetico (punto di convergenza delle linee di forza magnetica). Il Nord magnetico non coincide con il Nord geografico (punto di incontro dei meridiani geografici); questa differenza può essere agevolmente ricavata con il calcolo della declinazione magnetica (il valore di declinazione magnetica da imporre alla bussola per trasformare il Nord magnetico in Nord geografico è trascurabile quando si percorrono itinerari brevi).
Una bussola è costituita di norma da un contenitore al cui interno vi è un perno su cui poggia l'ago calamitato che cosi è libero di ruotare in tutte le direzioni; la parte superiore del contenitore è trasparente con una ghiera graduata mentre la parte inferiore riporta una graduazione in gradi sessagesimali (da 0 a 360°) o in gradi millesimali (da 0 a 6400°°).
Il contenitore di una bussola può essere riempito di una miscela di acqua e alcol allo scopo di diminuire le oscillazioni dell'ago (l'alcol congela ad una temperatura più bassa dello 0 punto di congelamento dell'acqua). Quando si usa una bussola è buona norma mantenerla orizzontale e distante da masse metalliche in grado di interferire con il campo magnetico (carrozzeria dell'auto, piccozza ecc.).
Le bussole più utilizzate sono quelle da orientamento e quelle goniometriche con le quali è possibile effettuare la lettura di un azimut (l' azimut è l'angolo formato tra la direzione del Nord e la direzione di un punto o oggetto individuato sulla carta topografica o sul terreno; sulla carta l'azimut viene calcolato utilizzando un normale goniometro).
La bussola viene utilizzata per muovere lungo una rotta prestabilita, per orientare la carta topografica e per leggere un azimut.
Per seguire una rotta (direzione tra due punti individuati sulla carta topografica) si procede nel modo seguente:
- si ruota la ghiera graduata sino a far coincidere il valore di rotta con la freccia di riferimento (nella foto 240° o 4200 millesimi);
- si orienta la bussola al Nord;
- mantenendo la bussola orientata al Nord si marcia nella direzione indicata dalla freccia.

mercoledì 20 febbraio 2008

IL KIT DI PRONTO SOCCORSO

Il kit di PS ci consente di eseguire piccoli interventi in caso di ferita o di un infortunio in genere. Può essere più o meno 'elaborato' e questo in relazione allo spazio disponibile, all' attività che dobbiamo fare e alle nostre conoscenze nel campo del primo intervento; vediamo due diverse tipologie.
La prima riguarda un kit da portare sempre al seguito. Il contenitore può essere una semplice busta di nylon all' interno della quale inserire dei guanti in lattice, un laccio emostatico, un pacchetto di medicazione (garze che consentono di tamponare una emorragia), alcuni cerotti, degli steri-strip (cerotti da sutura), alcune compresse di aspirina o paracetamolo (antidolorifico e antifebbrile).
Se nello zaino (o in macchina, barca ecc.) abbiamo spazio allora realizziamo un kit utilizzando uno specifico contenitore (in commercio ne esistono molti tipi) nel quale inserire: guanti di nylon, laccio emostatico, pacchetto di medicazione, cerotti, disinfettante (ad esempio Betadine o mercurocromo), pomata antiustioni, antidolorifico e antidiarroico, garze, una benda, un ago da cucire, una pinza emostatica, una forbice, una lametta da bisturi, un flaconcino di ammoniaca, della polvere emostatica.

mercoledì 13 febbraio 2008

L' EQUIPAGGIAMENTO PER UNA ESCURSIONE


Se decidiamo di fare una escursione o una marcia in montagna (non ha importanza se resteremo fuori qualche ora e l'itinerario si presenta facile) portiamo sempre con noi un coltello pieghevole, una scatola di fiammiferi, del cordino di nylon.
Se poi l'escursione si presenta più impegnativa allora è necessario mettere in atto alcune misure di sicurezza e adeguare il nostro abbigliamento ed equipaggiamento al tipo di attività che si intende fare.
a. misure di sicurezza:
- prima di muovere controlliamo sempre il nostro itinerario su di una carta topografica (o carta dei sentieri); se non possiamo portare al seguito la carta cerchiamo almeno di memorizzare quanti più particolari possibile;

- lasciamo detto (a chi rimane in base, ai gestori del rifugio, al personale della locale Sezione del CAI ecc.) in quale località siamo diretti e quante ore resteremo fuori; se possediamo un telefono cellulare lasciamogli anche il nostro numero. Memorizziamo i numeri di emergenza (CAI, Guardia Forestale, Eliambulanza ecc.);
- informiamoci sulle condimeteo: le previsioni a 9-12 ore sono molto precise.

b. abbigliamento ed equipaggiamento:
- se ci troviamo in montagna portiamo sempre al seguito una giacca a vento o un indumento pesante (il tempo in montagna cambia rapidamente e la temperatura può scendere di parecchi gradi -pericolo di ipotermia);
- nel nostro zaino non deve mai mancare una mantellina impermeabile (poncho) e un kit di pronto soccorso
Realizziamo inoltre una scatola di sopravvivenza e portiamola sempre con noi.
Se ci siamo persi ecco cosa fare:

1. mantenere la calma (chi è in preda al panico non ragiona!): se abbiamo lasciato detto a qualcuno dove intendevamo andare e l’ora del rientro prima o poi ci verranno a cercare!
2. se abbiamo con noi un telefono cellulare chiamare uno dei numeri di emergenza e descrivere la zona dove ci troviamo;
3. altrimenti tornare indietro per cercare di ritrovare il sentiero perso e riconoscere una zona che ci è familiare;
4. scendere verso il fondovalle seguendo il corso di un torrente o una linea elettrica o dirigere nella direzione in cui si ritiene ci sia un centro abitato o una strada (ci può essere di aiuto il fatto di aver memorizzato, prima di partire, l' itinerario sulla carta topografica);
5. se si sta avvicinando il buio fermarsi, costruire un riparo per la notte e accendere un fuoco.

Nel realizzare il riparo attenersi ai seguenti criteri:
- scegliere una zona riparata dai venti di tramontana (venti provenienti da Nord);
- evitare le depressioni (l'aria fredda si deposita in basso) e i letti asciutti dei torrenti (in caso di pioggia c'è il pericolo di una piena);
- trovare un luogo vicino all'acqua e dove sia possibile avere sufficiente legna da bruciare durante la notte (macchia, bosco ecc.).

martedì 12 febbraio 2008

IL NODO PRUSIK










Il nodo Prusik è un nodo autobloccante in quanto stringe se sottoposto a trazione; nel momento in cui cessa la trazione può essere facilmente allentato. Si esegue con un asola di cordino e in sostanza consiste nell' effettuare, sulla corda su cui ci si deve bloccare, una bocca di lupo doppia o tripla.

I NODI SCORSOI









I nodi scorsoi sono nodi che sottoposti a trazione 'scorrono' e pertanto si stringono sull' oggetto sul quale sono stati "incappellati":
- nodo dell' impiccato (in alto nella foto) : è un ottimo nodo scorsoio in quanto non si allenta con il cessare della trazione
- parlato scorsoio (in basso nella foto): il nodo scorsoio è ottenuto con la gassa di un nodo parlato.

LE GASSE










Le 'gasse' sono degli occhielli o asole di corda che vengono eseguite all' estremità di una corda e non sono scorrevoli.
- gassa d'amante (foto a sin.): nodo "fondamentale" che si presta a numerosi utilizzi. La sua esecuzione richiede un po' di pratica
- nodo Savoia doppio (foto a des.): serve, ad esempio, per collegare l'estremità della corda all' imbragatura da alpinismo.

I NODI DI AVVOLGIMENTO










I nodi di avvolgimento servono per "avvolgere" (bloccare) la corda su di un oggetto: palo, picchetto, anello, moschettone.
- parlato semplice (foto a sin:): è un nodo molto usato sia nell' alpinismo che nella nautica
- bocca di lupo (foto a des.): semplicissimo da eseguire non deve però essere utilizzato per assicurare una persona.

I NODI DI GIUNZIONE











I nodi di giunzione servono per unire 2 corde di uguale o diverso diametro, sono facili da eseguire e si sciolgono facilmente:
- nodo piano (foto a sin. in alto): serve per unire 2 corde di uguale diametro. Attenzione! Con le corde in nylon tende a scorrere
- nodo rete (foto a sin. in basso): serve per unire 2 corde di diametro diverso. Ha un'ottima tenuta. Viene utilizzato anche per fare le reti
- nodo inglese (foto a des. in alto): serve per unire corde di uguale o diverso diametro. Ha un' ottima tenuta
- nodo rete doppio (foto a des. in basso): come sopra, molto sicuro.