giovedì 27 dicembre 2007

IL COLTELLO RANDALL N. 1

Il coltello da combattimento e da sopravvivenza (all purpose) Randall n. 1 è uno dei più famosi coltelli e senza alcun dubbio il coltello da combattimento più imitato al mondo. Realizzato dal coltellinaio Bo Randall fu molto apprezzato dagli appartenenti alle Forze Speciali e dai soldati impegnati nella guerra del Vietnam. Questa lama viene forgiata e realizzata a mano e prodotta, con materiali di altissima qualità, in un numero limitato di esemplari. Il catalogo della Randall Knives comprende coltelli da combattimento, per il survival, per la caccia o per usi particolari. Visita il sito Randall Collector.

LAMPADA FRONTALE

Il modello E+LITE è una nuova lampada frontale della PETZL del peso di 40 grammi. La piccola lampada, dotata di pratico contenitore, utilizza 3 led bianchi e 1 a luce rossa e ha la possibilità di fornire luce fissa o intermittente.

martedì 4 dicembre 2007

COME TROVARE IL NORD




La direzione del Nord può essere trovata agevolmente anche se non si dispone di una bussola. Vediamo tre metodi semplici ma molto precisi.

1. Metodo dell'orologio: disporre la lancetta delle ore in direzione del sole e dividere per due l'ora indicata dall'orologio. Se sono le nove: 9:2=4.5; questa è la direzione del Nord.

2. Metodo dell'ombra: piantare in terra un bastone alto circa 1 metro e segnare con una pietra (o un picchetto) dove termina l'ombra proiettata dal sole. Attendere 15' e ripetere l'operazione. Ora unire le due pietre con un cordino (o più semplicemente con una linea immaginaria): la normale a questa linea è il Nord.

3. metodo dell'ago: strofinare con un panno (o un lembo di tessuto) l'estremità di un ago da cucire dopodichè poggiare delicatamente l'ago sulla superfice dell'acqua contenuta in un contenitore non metallico. La punta dell'ago si dispone in direzione Nord.

E' bene ricordare che il sole sorge ad EST (alle ore 6 circa), tramonta ad OVEST (alle ore 18 circa) e alle ore 12 è sempre a SUD (l'ombra viene proiettata quindi in direzione NORD).

lunedì 3 dicembre 2007

IL GPS



Il GPS (acronimo di Global Positioning System) è uno strumento in grado di fornire la posizione, in coordinate geografiche o chilometriche, di un operatore posto su di un punto qualsiasi dell'intera superficie terrestre.
Il GPS è uno strumento preciso, sicuro e affidabile.
Il sistema si basa essenzialmente su tre segmenti:
- la costellazione dei satelliti: è costituita da 27 satelliti (24 operativi e 3 di riserva) che orbitano intorno alla terra alla distanza di 20.183 km
inviando un segnale radio sulla frequenza di 1575,42 Mhz;
- le stazioni di controllo terrestre: hanno il compito di gestire l'intero sistema e correggere i dati di posizione aumentandone la precisione;
- il terminale GPS: è la stazione ricevente in grado di elaborare il segnale emesso dai satelliti (almeno tre) e fornire la posizione con un precisione di 3-5 metri.
Il segnale emesso dai satelliti non è particolarmente forte per cui non è in grado di attraversare ad esempio il fogliame molto fitto; in vicinanza di ostacoli (edifico, collina ecc.) il segnale potrebbe indurre lo strumento ad un errore di alcuni metri.
L'uso di un GPS non richiede particolari capacità però è necessario , quando lo si usa per la prima volta, inizializzare lo strumento inserendo, dalla pagina menu, i seguenti dati:
- dalla country list, il paese in cui ci si trova (Italia);
- dalla lista dei Map Datums, il dato di mappa relativo alla cartografia in uso (per le carte dell' IGM, l' European 1950);
- per il formato relativo ai dati di posizione il MGRS in grado di fornire le coordinate chilometriche con valori espressi con 5 cifre.
Su ogni ricevitore GPS è possibile accedere alle seguenti pagine:
- pagina relativa allo stato dei satelliti: fornisce i dati relativi alla costellazione dei satelliti, all'intensità del segnale ricevuto e alla precisione dello strumento;
- pagina della rotta : oltre a fornire, mediante una traccia, il percorso effettuato indica anche quale è la rotta per tornare la punto di partenza o raggiungere un nuovo punto;
- pagina della bussola: come una normale bussola indica la direzione del Nord e la rotta che si sta seguendo (per attivare la bussola è necessario essere in movimento);
- pagina dei dati di posizione e navigazione: fornisce i dati relativi alla posizione (in coordinate chilometriche o geografiche), la direzione di movimento, la distanza percorsa e la velocità, più eventualmente altri dati (velocità media, ora, ora del sorgere e tramonto del sole ecc.).
In ogni GPS è possibile poi inserire un certo numero di waypoints, da 250 a 500: i waypoints sono punti di cui conosciamo la posizione perchè ci siamo transitati sopra o perchè l' abbiamo ricavata dalla carta topografica. Con la funzione GOTO (vai a) è possibile ottenere la rotta e la distanza tra due o più waypoints.
I ricevitori funzionano con
normali batterie a stilo ma poichè l'assorbimento è abbastanza elevato (specie se si usa la retro-illuminazione del display) è necessario avere sempre al seguito delle batterie di ricambio.
Il GPS è uno strumento formidabile: preciso e affidabile non dovrebbe mai mancare
nell'equipaggiamento di un escursionista
.

Note:

- il GPS nasce come sitema militare e pertanto sino al 2000 il segnale veniva volutamente 'degradato' in maniera tale che i dati di posizione dei ricevitori commerciali contenevano un errore variabile tra i 50 e i 100 metri; su pressione delle aziende produttrici l' Amministrazione della Difesa USA ha eliminato tale inconveniente per cui i GPS attualmente risultano molto precisi;
- per fornire il dato di posizione la memoria del GPS utilizza un almanacco che contiene i dati relativi alla posizione di ciascun satellite. Tale almanacco deve essere aggiornato con continuità: pertanto un uso frequante dello strumento consente un costante aggiornamento dell' almanacco e permette di ottenere il dato di posizione più rapidamente (qualche secondo).



giovedì 29 novembre 2007

SURVIVAL

S STUDIA ATTENTAMENTE LA SITUAZIONE
U USA TUTTI I TUOI SENSI
R RICORDA I LUOGHI DOVE SEI STATO E GLI ITINERARI CHE HAI PERCORSO
V VANIFICA LA PAURA E IL PANICO
I IMPROVVISA
V VALUTA POSITIVAMENTE IL FATTO DI ESSERE VIVO
A AGISCI COME I NATIVI
L LOTTA USANDO DEGLI ESPEDIENTI E LE TECNICHE CHE HAI APPRESO

(Tratto da US Army Survival Field Manual)

mercoledì 28 novembre 2007

POLVERE EMOSTATICA




L' US Army da alcuni anni usa un prodotto in polvere in grado di arrestare rapidamente gravi emorragie; il prodotto, denominato Quick Clot, assorbe l'acqua presente nel sangue bloccando in circa 2 minuti l'emorragia. Questa polvere, in distribuzione a soldati e poliziotti, ha salvato la vita a numerose persone. Il prodotto non è in commercio in quanto presenta alcune controindicazioni e va usato solo per casi di estrema urgenza (l'assorbimento dell'acqua nel sangue sviluppa un forte calore in grado di provocare anche ustioni di 2° grado). Attualmente, da parte della Z- Medica che lo produce, è allo studio la possibilità di eliminare tale inconveniente.
In commercio esiste invece un prodotto della nota PIC denominato Polvere Stop Hemo in grado di arrestare l' emorragia di piccole ferite e favorirne la cicatrizzazione.

lunedì 26 novembre 2007

VEST EMERGENCY SUSTENANCE





Sono entrato in posssesso, alcuni anni fa, di un giubbetto da sopravvivenza per i piloti dell' USAF. Si tratta di un Vest Emergency Sustenance Tipo 1 in tessuto e in ottimo stato: apparteneva ad un pilota di nome Dettling.
Il Vest, che ha 14 tasche esterne e 2 tasconi interni, fu sviluppato nella 2° Guerra Mondiale ed impiegato poi dai piloti da caccia nella Guerra di Corea e Vietnam. Utilizzando le istruzioni stampigliate sul tessuto ho cercato di equipaggiarlo come era in origine (ovviamente con materiali recenti e non originali). Il Vest contiene ora i seguenti oggetti (vedi foto):
- coltello e pietra per affilare la lama
- specchio da segnalazione
- kit di pronto soccorso
- razzi da segnalazione
- cordino
- torcia elettrica e luce chimica
- bussola e fischietto
- fiammiferi controvento e acciarino
- fornelletto e meta
- contenitore per acqua
- guanti e zanzariera per il viso
- telo in tessuto alluminizzato
- repellente per insetti.
Oggi i piloti utilizzano vest in tessuto sintetico con sofisticati equipaggiamenti (compreso GPS e radio); in commercio esistono comunque giubbetti da sopravvivenza anche per i piloti civili (fai una ricerca sul web).

sabato 24 novembre 2007

L' IPOTERMIA

Il corpo umano ha una temperatura media di 36,8 °: qualsiasi variazione in più o in meno di questo valore (specie se prolungata) provoca gravi danni. In presenza di temperature rigide, qualora non si possiedano protezioni adeguate c'è sempre il rischio che la temperatura corporea scenda al di sotto dei valori normali: in questo caso si parla di ipotermia (o assideramento). Il trattamento da adottare consiste nel mettere il colpito in una zona riparata togliendo e sostituendo i vestiti bagnati e fornendo bevande calde non alcoliche. Deve essere evitato nel modo più assoluto di strofinare e massaggiare la vittima (specie con la neve) e questo per evitare di richiamare il sangue dagli organi interni (altrimenti si induce un ulteriore raffreddamento).
Per evitare il pericolo di ipotermia, specie in montagna nella stagione estiva, è opportuno avere sempre al seguito indumenti impermeabili e pesanti in grado di proteggerci se il tempo peggiora rapidamente.

giovedì 22 novembre 2007

COME SCEGLIERE UN BUON BINOCOLO


Prima di acquistare un binocolo è necessario capire quali sono le caratteristiche fondamentali di questo strumento. Un binocolo è in sostanza costituito da due cannocchiali; l'introduzione, all'interno, di prismi consente di aumentare la distanza focale e di raddrizzare l' immagine. I prismi possono essere 'a tetto' (in questo caso lo strumento è più compatto) o possono esser dei 'prismi di Porro' (in questo caso le dimensioni del binocolo sono maggiori).
In un binocolo particolare importanza hanno gli ingrandimenti e la luminosità (ovvero il diametro della lento obiettivo): queste due caratteristiche sono espresse con valori numerici, ad esempio 8X30 e 7X50.
Questi valori inoltre sono in grado di fornirci anche "la pupilla di uscita" che in un buon binocolo deve essere compresa tra 3 e 7 (la pupilla di uscita si calcola dividendo la luminosità per gli ingrandimenti; oppure viene misurata, in mm, con un righello;
vedi foto).
Altre caratteristiche importanti sono:
- la protezione delle lenti mediante films
- il fuoco automatico (in questo caso non ci sono organi in movimento e non si è costretti a mettere a fuoco in continuazione)
- la protezione esterna dello strumento
- la regolazione delle lenti oculari per correggere i difetti di vista.
Anche se la scelta di un binocolo è legata all' impiego che ne dobbiamo fare e alla somma che intendiamo spendere è opportuno optare sempre per uno strumento compatto, leggero e di marca. Personalmente consiglio un binocolo 8X30, con prismi di Porro, autofocus e con rivestimento esterno in gomma. Eccezionale il modello Ranger 8X30 della STEINER.




martedì 20 novembre 2007

L' ALTIMETRO-BAROMETRO


La pressione atmosferica è la forza esercitata sulla crosta terrestre dallo strato di gas che la sovrasta (1 kg. circa per ogni centimetro quadrato di superficie). Per misurare la pressione si usano i barometri mentre l’unità di misura è l’ hectopascal (hPa); il valore standard della pressione al suolo è di 1013 hPa. Poiché il valore della pressione è legato al peso della colonna d’aria sovrastante salendo di quota tale valore diminuisce. Approssimativamente nei primi 1000/2000 metri la pressione diminuisce di 1 hPa ogni 8/9 metri. La relazione tra pressione e altitudine consente di misurare le altezze tramite il valore di pressione.

In sostanza quindi l' altimetro non è niente altro che un barometro che oltre ad indicare i valori di pressione atmosferica (nell' immagine 1016 hPa) indica anche la quota riferita al livello del mare. Di norma tale valore è espresso in metri o in piedi (1 piede è circa 30 centimetri).

L' uso dell' altimetro richiede però che lo strumento venga tarato prima dell' utilizzo. Per fare ciò è sufficiente controllare il valore indicato dallo strumento in un punto di cui si conosce con esattezza la quota; nel caso il valore non sia corretto va impostato quello relativo alla quota del punto . Questa operazione è di estrema importanza: ricordate che molto incidenti con velivoli da turismo sono causati proprio dal non aver tarato lo strumento prima del decollo!


lunedì 19 novembre 2007

IMPARIAMO A SOPRAVVIVERE



Perchè mai una persona che conduce una vita normale e magari vive in una grande città dovrebbe interessarsi alle tecniche di sopravvivenza o frequentare un corso "survival"?
Cercherò di dare risposta a questo quesito.
Alcuni anni fa un cercatore di funghi, dopo alcuni giorni di ricerche, venne trovato morto nei boschi della Sabina, a poche centinaia di metri da una strada molto trafficata. L'uomo presentava numerose ferite al volto e alle braccia. I soccorritori hanno ipotizzato che l'uomo, dopo essersi perso, preso dal panico, si sia gettato lungo un canalone ferendosi con i rovi e trovando poi la morte per arresto cardiaco. Se quel cercatore di funghi fosse stato a conoscenza di alcune tecniche di sopravvivenza forse non avrebbe perso la vita.
Che cosa è allora la "sopravvivenza"?
Secondo John Wiseman, autore di "The SAS Survival Handbook" la sopravvivenza è la capacità di rimanere vivi in ogni circostanza (specie quando si rimane isolati o si è feriti). Si tratta di una capacità che interessa prevalentemente i militari; le tecniche di sopravvivenza nascono infatti con la costituzione di unità delle forze speciali (SF) destinate ad operare per lunghi periodi isolatamente e in zone controllate dalle forze nemiche.
La realizzazione dei seggiolini eiettabili a bordo degli aerei da combattimento ha favorito lo sviluppo di queste tecniche (una volta salvo e a terra il pilota deve sopravvivere fino a quando non viene recuperato) mentre la Guerra del Vietnam, con il massiccio impiego di unità delle SF in missioni informative o di sabotaggio, ha dato un grande impulso all' attività survival. Durante questo conflitto un Ufficiale dei Berretti Verdi, James Rowe, dopo 5 anni di prigionia in un campo viet-cong riusci a fuggire e forte dell' esperienza vissuta diede vita ad un serie di corsi di sopravvivenza denominati SERE (Survival, Evasion, Resistance and Escape).
Di sopravvivenza si è cominciato a parlare in Italia soprattutto negli anni '70 quando usci il film "Rambo": la pellicola ebbe un enorme successo, iniziarono a svolgersi i primi corsi mentre venivano pubblicati manuali e immessi sul mercato materiali, coltelli ed equipaggiamenti da sopravvivenza (nella maggior parte dei casi si trattava di materiali di origine militare). Va detto però che le tecniche di sopravvivenza, in paesi come gli Stati Uniti o il Nord Europa, da sempre sono molto diffuse: negli USA (il paese dell' outdoor) i corsi sono frequentati oltre che da giovanissimi anche da militari, rangers, guardie forestali e poliziotti. Nei paesi scandinavi, dove per la nebbia e la neve il pericolo di perdersi è molto elevato, corsi survival vengono organizzati addirittura per gli studenti delle scuole medie inferiori. Nel nostro paese il survival è sinonimo invece di "rambismo"! Nella realtà non è cosi.

Oggi che le attività outdoor sono molto diffuse, specie quelle condotte in montagna, a chiunque di noi può capitare di perdersi, essere sorpresi dal cattivo tempo o costretti a trascorrere una notte in un bosco senza avere un equipaggiamento adeguato (e non è detto che il telefono cellulare sia la soluzione a tutti i nostri problemi!). Numerosi sono gli incidenti mentre tra le persone che più frequentemente si perdono ci sono escursionisti e cercatori di funghi! Avere allora un equipaggiamento adeguato e conoscere le tecniche di base della sopravvivenza (come accendere un fuoco, realizzare un giaciglio per la notte, orientarsi, affronatre alcuni ostacoli, conoscere i segnali di soccorso, avere al seguito e saper usare il kit di pronto soccorso) può tornarci molto utile ed evitare a volte conseguenze disastrose. Ecco perchè frequentare un corso e tutto questo senza sentirsi Rambo!




PRIMUS Power Lighter


A chi pratica l'escursionismo segnalo questo accendino che utilizza gas butano (le bombolette si acquistano dal tabaccaio); la fiamma, resistente al vento, sviluppa una temperatura di 1300°. Costo16 Euro.

IL BOKER BULLDOG


Vi consiglio questo coltello della tedesca Boker: si tratta del modello BULLDOG, un liner look con lama corta e massiccia in acciaio 440C e guancette in G-10. E' un ottimo e robusto coltello ideale per il survival. Costo: circa 25 Euro.

COME ACCENDERE UN FUOCO



In molti manuali di sopravvivenza viene spiegato in maniera dettagliata come accendere un fuoco utilizzando dei pezzi di legno ed un' esca. In realtà si tratta di un sistema difficile che richiede una lunghissima pratica (viene usato dagli aborigeni o dai boscimani che vantano millenni di esperienza!): tra l'altro bisogna utilizzare del legno ed un'esca perfettamente asciutti (provate ad accendere un fuoco con questo sistema dopo che ha piovuto per alcuni giorni!!!!). La cosa migliore, e più ovvia, è avere sempre al seguito un qualcosa che ci consente di accendere il fuoco facilmente e rapidamente: fiammiferi, accendino, fiammiferi controvento, acciarino ecc. Dobbiamo abituarci a portarli con noi sempre, anche quando usciamo per fare semplicemente quattro passi.
Personalmente vi consiglio di acquistare un piccolo acciarino (costa 15 Euro) con il quale è possibile, con un minimo di pratica, accendere un fuoco utilizzando come esca dell'erba secca, della paglia o altri vegetali facilmente infiammabili. L'acciarino può essere usato migliaia di volte e non risente della pioggia o umidità. Lo trovate facilmente nei negozi di sport, armerie oppure on-line.

domenica 18 novembre 2007

IL COLTELLO DA SOPRAVVIVENZA














Se il nostro scopo è sopravvivere qualsiasi cosa abbiamo al seguito e taglia va bene: coltello da cucina, taglierina o lametta!
Se invece dobbiamo scegliere un coltello da portare con noi allora dobbiamo orientarci verso una lama pesante e fissa pensata espressamente per il survival (esistono numerosi modelli tutti molto validi: Camillus, Ka-Bar, Wilkinson, Buck, Gerber, Al Mar, Randall, FOX ecc.).
Io vi consiglio un ottimo coltello utilizzato dai piloti USA: il Jet Pilot Survival.
E' un full-tang con lama bowie dal dorso seghettato, impugnatura in dischi di cuoio e fodero con pietra per affilare. Oltre ad essere un buon coltello ha il vantaggio di avere un costo molto accessibile (intorno ai 60 Euro). E' realizzato dalla Camillus e dall' Ontario.
Oltre ad una lama fissa è sempre bene avere al seguito anche un "folder" (Victorinox, Wenger ecc.) per i piccoli lavori di precisione (questo ultimo va sempre assicurato allo zaino o alla persona con un cordino).

CORSI DI SOPRAVVIVENZA


Consulta il sito: www.survivalschool.it