lunedì 20 febbraio 2012

CONSIDERAZIONI SUL "FREDDO"









A margine dell'articolo è importante fare le seguenti considerazioni: 1. una quantità molto moderata di alcol non provoca nessun danno anzi dà una sensazione di caldo e benessere 2. quando si deve svolgere una attività impegnativa è bene evitare di coprirsi troppo altrimenti si comincerà a sudare e a disperdere ulteriore calore; meglio avere al seguito capi asciutti da indossare nelle soste o al termine attività 3. è bene ricordare che testa e collo disperdono oltre il 30% del calore corporeo (pertanto è bene coprirli in maniera adeguata)

sabato 11 febbraio 2012

FREDDO (2°parte)










Poichè l'uomo non dispone, a differenza degli animali, di protezioni naturali (peli o piume) deve necessariamente proteggersi dal freddo con capi di vestiario che per conformazione e materiali costituiscano una barriera per il freddo. Lo scopo dell'abbigliamento è quello di isolare l'epidermide limitando la dispersione di calore. Mediante tessuti o idonee protezioni si cerca di creare un sottile strato d'aria che, riscaldato dal corpo, mantenga costante la temperatura (è quello che avviene grosso modo all'interno di una muta da sub). I migliori tessuti sono quelli con forte potere isolante ma leggeri e poco igroscopici. Prima dell'introduzione delle fibre artificiali e sintetiche veniva usata prevalentemente la lana. La lana ha un elevato potere isolante e traspirante anche se risulta essere pesante e una volta bagnata difficile da asciugare; esistono però lane come il cachemire che hanno ottime caratteristiche volumetriche (il volume del tessuto consente di incamerare una maggiore quantità di aria) e contemporaneamente sono morbide e leggere. Le fibre artificiali (seta artificiale, acetato, bemberg, viscosa, modal) ricavate dalla cellulosa furono introdotte alla fine dell'800 e utilizzate fino a quando non furono, in gran parte, soppiantate dalle fibre sintetiche. Queste fibre ottenute con derivati del petrolio sono molto sottili, leggere e resistenti e sono in grado di generare tessuti con caratteristiche quali l'elasticità, la robustezza, la leggerezza e l'impermeabilità. Tra le fibre sintetiche le più note sono il naylon, il poliestere, il neoprene, il poliproppilene, il microtene, il capilene, il pile e il gore-tex. Pile e gore-tex hanno avuto un enorme successo e un notevole utilizzo. Il pile (il cui marchio depositato è Polartec) è una fibra in poliestere la cui lavorazione è in grado di generare un tessuto soffice e molto voluminoso con ottime capacità di isolamento termico. Il Polartec 100 viene usato per gli indumenti intimi mentre il 200 e 300 per realizzare capi adatti a temperature molto basse. Il tessuto in pile che ha la capacità di asciugare molto in fretta, non offre però suffiecente protezione al vento alla pioggia e allo sfregamento. Inoltre, sottoposto a ripetuti lavaggi, tende a perdere volume (e pertanto parte delle capacità isolanti). Il gore-tex è invece una fibra costituita da una fitta rete di filamenti sottilissimi capace di generare una membrana microporosa permeabile all'aria ma non all'acqua. Fu scoperta nel 1969 da Bob Gore, figlio di un tecnico della DuPont, esperto in polimeri. Gore provò a "stirare" del Teflon (un politetrafluoroetilene inerte che mantiene inalterata la sua funzionalità alle alte e basse temperature e che è resistente agli agenti atmosferici); ottenne così una membrana sottilissima in grado di ostacolare il passaggio dell'acqua ma non del vapore acqueo. Il gore-tex i cui usi sono molteplici (si va dall'abbigliamento all'odontoiatria) viene applicato ai tessuti o inserito all'interno di più strati di tessuto. In questo modo è possibile ottenere capi di vestiario, guanti, scarpe e calze traspiranti ma impermeabili. Le fibre sintetiche vengono impiegate inoltre per l'imbottitura di giacche e sacchi-letto anche se il piumino d'oca continua ad essere il materiale naturale più utilizzato. La particolare conformazione della piuma consente di catturare una consistente quantità di aria risultando in questo modo un eccellente isolante. I sacchi-letto non devono essere mai pressati e vanno conservati aperti e distesi. Quando, durante una attività in montagna devono essere portati al seguito, vanno spinti delicatamente negli appositi contenitori evitando di arrotolarli.

PIEGHEVOLE PER IL SOCCORSO





MAC Coltellerie, una ditta di Maniago, produce coltelli militari, per l'outdoor, per la nautica e per il salvataggio. Le impugnature sono tutte molto colorate. Il BC Rescue ha lama in acciaio inossidabile con rivestimento IDROGLIDER GOLD Black, manico in nylon rinforzato da fibra di vetro di colore giallo, durezza della lama, che è lunga 8 cm, 55-56 HRC, ampio moschettone posteriore. La lama è tronca e presenta due tratti seghettati. Uno strumento molto valido per chi pratica attività estreme.

giovedì 9 febbraio 2012

FREDDO (prima parte)










Ho scritto tempo fa questo articolo per la Rivista Militare e ora ve lo ripropongo: "Il corpo umano ha una temperatura di 36,8 gradi centigradi. Qualsiasi variazione in più o in meno di questo valore provoca gravi danni: fino a 35° una persona conserva le facoltà mentali e la volontà di sopravvivere. A 34° appare confusione mentale e disorientamento; tra 31° e 29° si cade nell'incoscienza e poi nel coma; tra i 20° e i 18° l'elettroecefalogramma è piatto. La perdita di calore si verifica quando la temperatura esterna è molto bassa. Il corpo umano in questi casi reagisce prontamente aumentando l'attività muscolare che può essere volontaria o involontaria (brivido termico). I brividi, che si manifestano quando il freddo è pungente, generano una importante quantità di calore. La perdita di calore è maggiore quando c'è umidità e vento. L'umidità (l'acqua è un buon conduttore) favorisce la dispersione calorica e diminuisce il potere isolante degli indumenti. In presenza di vento forte la temperatura avvertita dal corpo umano è di gran lunga più bassa di quellla indicata da un termometro. Con una temperatura di 8° e un vento di 10 m/s la temperatura avvertita dal corpo umano è pari a 3° sotto lo zero termico. Per questo motivo è stato introdotto un fattore equivalente al potere raffreddante del vento: il Windchill Factor. I danni che può provocare il freddo sono locali (congelamento) o generali (assideramento o ipotermia). Nel congelamento vengono di norma colpite le estremità o le parti della testa non adeguatamente coperte: naso e orecchie. La cute si presenta fredda, pallida, indurita e insensibile e nei casi più gravi, dopo il riscaldamento, può evolvere verso la cancrena. L'ipotermia si verifica, invece, quando la temperatura del corpo scende al di sotto dei valori normali; la caduta di temperatura può avvenire in maniera brusca (ad esempio in caso di caduta in acqua gelida) oppure può essere graduale. E' questo il caso di escursionisti non adeguatamente equipaggiati sorpresi da un temporale estivo in alta montagna. Nell'ipotermia il trattamento da adottare consiste nel mettere il colpito in una zona riparata, togliendo e sostituendo i vestiti bagnati e fornendo bevande calde non alcoliche. Deve essere evitato nel modo più assoluto di strofinare e massaggiare la vittima (specie con la neve) per evitare di richiamare il sangue dagli organi interni e indurre un ulteriore raffreddamento. Il freddo può essere contrastato con una adeguata alimentazione, con l'attività fisica e con un idoneo abbigliamento. Cibi grassi e calorici sono il carburante che mantiene la temperatura ad un valore adeguato: con il freddo intenso aumenta il metabolismo e la quantità di zuccheri bruciati per produrre energia e quindi calore. Bevande calde, in modo particolare tè e caffè, possono aiutare. Contrariamente a quanto si crede l'assunzione di alcol è molto pericolosa. Essendo un vasoldilatatore favorisce la cessione di calore all'esterno: i casi di assideramento sono infatti molto frequenti tra gli etilisti. Anche con l'attività fisica c'è una importante produzione muscolare di calore ma qualora non si sia adeguatamente protetti si rischia che il calore prodotto venga sottratto rapidamente dall'ambiente specie se si indossano indumenti bagnati. La perdita di calore è ancora più rapida quando si è immersi in acqua; a chi naviga viene infatti consigliato, in caso di "uomo in mare" di rimanere immobili in una posizione la più raccolta possibile. (fine prima parte)