lunedì 25 febbraio 2008

LA BUSSOLA MAGNETICA







La bussola è lo strumento che mediante un ago magnetico indica la direzione del Nord magnetico (punto di convergenza delle linee di forza magnetica). Il Nord magnetico non coincide con il Nord geografico (punto di incontro dei meridiani geografici); questa differenza può essere agevolmente ricavata con il calcolo della declinazione magnetica (il valore di declinazione magnetica da imporre alla bussola per trasformare il Nord magnetico in Nord geografico è trascurabile quando si percorrono itinerari brevi).
Una bussola è costituita di norma da un contenitore al cui interno vi è un perno su cui poggia l'ago calamitato che cosi è libero di ruotare in tutte le direzioni; la parte superiore del contenitore è trasparente con una ghiera graduata mentre la parte inferiore riporta una graduazione in gradi sessagesimali (da 0 a 360°) o in gradi millesimali (da 0 a 6400°°).
Il contenitore di una bussola può essere riempito di una miscela di acqua e alcol allo scopo di diminuire le oscillazioni dell'ago (l'alcol congela ad una temperatura più bassa dello 0 punto di congelamento dell'acqua). Quando si usa una bussola è buona norma mantenerla orizzontale e distante da masse metalliche in grado di interferire con il campo magnetico (carrozzeria dell'auto, piccozza ecc.).
Le bussole più utilizzate sono quelle da orientamento e quelle goniometriche con le quali è possibile effettuare la lettura di un azimut (l' azimut è l'angolo formato tra la direzione del Nord e la direzione di un punto o oggetto individuato sulla carta topografica o sul terreno; sulla carta l'azimut viene calcolato utilizzando un normale goniometro).
La bussola viene utilizzata per muovere lungo una rotta prestabilita, per orientare la carta topografica e per leggere un azimut.
Per seguire una rotta (direzione tra due punti individuati sulla carta topografica) si procede nel modo seguente:
- si ruota la ghiera graduata sino a far coincidere il valore di rotta con la freccia di riferimento (nella foto 240° o 4200 millesimi);
- si orienta la bussola al Nord;
- mantenendo la bussola orientata al Nord si marcia nella direzione indicata dalla freccia.

mercoledì 20 febbraio 2008

IL KIT DI PRONTO SOCCORSO

Il kit di PS ci consente di eseguire piccoli interventi in caso di ferita o di un infortunio in genere. Può essere più o meno 'elaborato' e questo in relazione allo spazio disponibile, all' attività che dobbiamo fare e alle nostre conoscenze nel campo del primo intervento; vediamo due diverse tipologie.
La prima riguarda un kit da portare sempre al seguito. Il contenitore può essere una semplice busta di nylon all' interno della quale inserire dei guanti in lattice, un laccio emostatico, un pacchetto di medicazione (garze che consentono di tamponare una emorragia), alcuni cerotti, degli steri-strip (cerotti da sutura), alcune compresse di aspirina o paracetamolo (antidolorifico e antifebbrile).
Se nello zaino (o in macchina, barca ecc.) abbiamo spazio allora realizziamo un kit utilizzando uno specifico contenitore (in commercio ne esistono molti tipi) nel quale inserire: guanti di nylon, laccio emostatico, pacchetto di medicazione, cerotti, disinfettante (ad esempio Betadine o mercurocromo), pomata antiustioni, antidolorifico e antidiarroico, garze, una benda, un ago da cucire, una pinza emostatica, una forbice, una lametta da bisturi, un flaconcino di ammoniaca, della polvere emostatica.

mercoledì 13 febbraio 2008

L' EQUIPAGGIAMENTO PER UNA ESCURSIONE


Se decidiamo di fare una escursione o una marcia in montagna (non ha importanza se resteremo fuori qualche ora e l'itinerario si presenta facile) portiamo sempre con noi un coltello pieghevole, una scatola di fiammiferi, del cordino di nylon.
Se poi l'escursione si presenta più impegnativa allora è necessario mettere in atto alcune misure di sicurezza e adeguare il nostro abbigliamento ed equipaggiamento al tipo di attività che si intende fare.
a. misure di sicurezza:
- prima di muovere controlliamo sempre il nostro itinerario su di una carta topografica (o carta dei sentieri); se non possiamo portare al seguito la carta cerchiamo almeno di memorizzare quanti più particolari possibile;

- lasciamo detto (a chi rimane in base, ai gestori del rifugio, al personale della locale Sezione del CAI ecc.) in quale località siamo diretti e quante ore resteremo fuori; se possediamo un telefono cellulare lasciamogli anche il nostro numero. Memorizziamo i numeri di emergenza (CAI, Guardia Forestale, Eliambulanza ecc.);
- informiamoci sulle condimeteo: le previsioni a 9-12 ore sono molto precise.

b. abbigliamento ed equipaggiamento:
- se ci troviamo in montagna portiamo sempre al seguito una giacca a vento o un indumento pesante (il tempo in montagna cambia rapidamente e la temperatura può scendere di parecchi gradi -pericolo di ipotermia);
- nel nostro zaino non deve mai mancare una mantellina impermeabile (poncho) e un kit di pronto soccorso
Realizziamo inoltre una scatola di sopravvivenza e portiamola sempre con noi.
Se ci siamo persi ecco cosa fare:

1. mantenere la calma (chi è in preda al panico non ragiona!): se abbiamo lasciato detto a qualcuno dove intendevamo andare e l’ora del rientro prima o poi ci verranno a cercare!
2. se abbiamo con noi un telefono cellulare chiamare uno dei numeri di emergenza e descrivere la zona dove ci troviamo;
3. altrimenti tornare indietro per cercare di ritrovare il sentiero perso e riconoscere una zona che ci è familiare;
4. scendere verso il fondovalle seguendo il corso di un torrente o una linea elettrica o dirigere nella direzione in cui si ritiene ci sia un centro abitato o una strada (ci può essere di aiuto il fatto di aver memorizzato, prima di partire, l' itinerario sulla carta topografica);
5. se si sta avvicinando il buio fermarsi, costruire un riparo per la notte e accendere un fuoco.

Nel realizzare il riparo attenersi ai seguenti criteri:
- scegliere una zona riparata dai venti di tramontana (venti provenienti da Nord);
- evitare le depressioni (l'aria fredda si deposita in basso) e i letti asciutti dei torrenti (in caso di pioggia c'è il pericolo di una piena);
- trovare un luogo vicino all'acqua e dove sia possibile avere sufficiente legna da bruciare durante la notte (macchia, bosco ecc.).

martedì 12 febbraio 2008

IL NODO PRUSIK










Il nodo Prusik è un nodo autobloccante in quanto stringe se sottoposto a trazione; nel momento in cui cessa la trazione può essere facilmente allentato. Si esegue con un asola di cordino e in sostanza consiste nell' effettuare, sulla corda su cui ci si deve bloccare, una bocca di lupo doppia o tripla.

I NODI SCORSOI









I nodi scorsoi sono nodi che sottoposti a trazione 'scorrono' e pertanto si stringono sull' oggetto sul quale sono stati "incappellati":
- nodo dell' impiccato (in alto nella foto) : è un ottimo nodo scorsoio in quanto non si allenta con il cessare della trazione
- parlato scorsoio (in basso nella foto): il nodo scorsoio è ottenuto con la gassa di un nodo parlato.

LE GASSE










Le 'gasse' sono degli occhielli o asole di corda che vengono eseguite all' estremità di una corda e non sono scorrevoli.
- gassa d'amante (foto a sin.): nodo "fondamentale" che si presta a numerosi utilizzi. La sua esecuzione richiede un po' di pratica
- nodo Savoia doppio (foto a des.): serve, ad esempio, per collegare l'estremità della corda all' imbragatura da alpinismo.

I NODI DI AVVOLGIMENTO










I nodi di avvolgimento servono per "avvolgere" (bloccare) la corda su di un oggetto: palo, picchetto, anello, moschettone.
- parlato semplice (foto a sin:): è un nodo molto usato sia nell' alpinismo che nella nautica
- bocca di lupo (foto a des.): semplicissimo da eseguire non deve però essere utilizzato per assicurare una persona.

I NODI DI GIUNZIONE











I nodi di giunzione servono per unire 2 corde di uguale o diverso diametro, sono facili da eseguire e si sciolgono facilmente:
- nodo piano (foto a sin. in alto): serve per unire 2 corde di uguale diametro. Attenzione! Con le corde in nylon tende a scorrere
- nodo rete (foto a sin. in basso): serve per unire 2 corde di diametro diverso. Ha un'ottima tenuta. Viene utilizzato anche per fare le reti
- nodo inglese (foto a des. in alto): serve per unire corde di uguale o diverso diametro. Ha un' ottima tenuta
- nodo rete doppio (foto a des. in basso): come sopra, molto sicuro.

lunedì 11 febbraio 2008

LE CORDE












Le corde sono formate da fibre ritorte e intrecciate tra di loro; alcuni tipi di corda (come le corde da alpinismo) sono ricoperte da una guaina mentre le corde vegetali di grande diametro contengono all' interno un' anima in cordino che ne impedisce la deformazione.

Le corde possono essere in fibre vegetali (cotone, canapa, sisal ecc.) o sintetiche. Vediamo vantaggi e svantaggi:
- corde in fibre vegetali: resistenti, meno costose, hanno un allungamento limitato; pesanti, rigide se bagnate, tendono a marcire;
- corde in fibre sintetiche: molto resistenti, leggere, non temono l'umidità; molto costose, soggette ad allungamento, risentono del calore e della luce solare.
Le corde da alpinismo possono essere dinamiche (ideali nell' arrampicata) o statiche (utilizzate nell' attività speleo): particolare cura deve essere posta nel loro utilizzo (evitare di calpestarle, non sottoporle ad eccessivo attrito o a strappi, mantenerle ben distese e pulite: possono essere lavate in lavatrice con un programma per capi delicati).
Ogni corda ha un suo carico di lavoro e rottura: operare sempre al di sotto di questi valori.

I NODI


Baden Powell ricordava sempre ai suoi scouts che un nodo ben fatto (sicuro e facile da sciogliere) può salvare una vita e raccontava un episodio accaduto realmente. Alcuni turisti che si erano portati sulle rive di un fiume gelato per osservare delle cascate furono trascinati via dalla corrente su di un lastrone di ghiaccio. Per salvarli furono lanciate da un ponte alcune funi ma i malcapitati, una volta afferratele, non riuscirono ad annodarle intorno al corpo e così perirono.
La conclusione è che sarebbe stato sufficiente fare, all'estremità di ogni fune, una gassa d'amante per salvare tre vite umane!
Conoscere i nodi è di fondamentale importanza. Procuratevi del cordino da 8 mm ed esercitatevi fino a quando non avrete imparato i nodi più utili (8-10 nodi, non di più).
Nei posts che seguiranno verranno illustrate le caratteristiche delle corde e i nodi che è opportuno conoscere.

domenica 10 febbraio 2008

FORNELLETTO DA CAMPO















Tra gli equipaggiamenti da avere al seguito un fornelletto che utilizza tavolette di meta risulta essere molto utile; è ideale per riscaldare cibi liofilizzati o preparare una bevanda calda. Il modello della foto occupa uno spazio ridottissimo in quanto è realizzato con una semplice piastrina di metallo i cui bordi vanno piegati per creare il fornello (in questo modo la fiamma è protetta dal vento). In commercio esistono numerosi modelli tutti dal peso e ingombro contenuti.