mercoledì 30 aprile 2008

CORSI DI SOPRAVVIVENZA PRESSO LA BASE OPERATIVA WOLF










Dal mese di Giugno avranno inizio presso la Base Operativa WOLF (Orvieto - Lago di Corbara) i corsi basici di sopravvivenza (dal venerdi alla domenica). I Corsi, aperti a tutti, hanno lo scopo di illustrare le tecniche di base della sopravvivenza e diffondere la cultura 'survival'. Per informazioni o prenotazioni chiamare i numeri 335.6223953 o 338.4355172 o andare al sito www.survivalschool.it

IL PUUKKO










I puukko sono i coltelli finlandesi dal caratteristico manico in legno di betulla. Si tratta di ottimi coltelli da lavoro con lama diritta ad un filo, impugnatura in legno o osso e fodero in cuoio che avvolge la lama e parte dell' impugnatura e viene fissato alla cintura mediante un' asola. Da qualche anno vengono prodotti anche coltelli con impugnatura e fodero in materiale sintetico.
Il puukko è usato dai popoli nomadi del Nord come coltello da lavoro, per la caccia o per sflilettare il pesce; prodotto da fabbriche famose come la Marttiini o la Brusletto è un ottimo coltello per il survival.

giovedì 24 aprile 2008

LA SHEMAG











La shemagh è una sciarpa di cotone, lino, seta o lana che si avvolge intorno alla testa per proteggersi dal sole o dalla sabbia; può essere quadrata o rettangolare (in questo caso è lunga da 3 a10 metri). Viene indossata come nella foto oppure, se rettangolare, nel modo seguente: poggiare una estremità sulla testa (in modo da coprire anche la nuca) e la si tiene ferma con la mano sinistra; con la destra avvolgere la restante parte intorno alla fronte e al viso (lasciando ovviamente scoperti gli occhi). Fissare l'estremità libera tra le pieghe del tessuto. La shemagh è molto utile perchè oltre a proteggerci dal freddo può essere usata per una infinità di cose (telo, asciugamano, benda ecc.).



mercoledì 23 aprile 2008

DISLIVELLI E PENDENZE















Il dislivello è la differenza di quota tra due punti; nelle carte dell' IGM le quote vengono espresse in metri e indicano l'altezza del punto rispetto al livello del mare (nella foto il dislivello tra quota 107 e quota 85 è di 22 metri). Tutti i punti di uguale quota vengono uniti da curve chiamate isoipse o curve di livello che hanno lo scopo di rappresentare l'altimetria di una superficie: l'equidistanza tra due curve di livello è:
- di 25 metri se la curva è continua
- di 5 metri se la curva è tratteggiata.
La pendenza è il rapporto tra il dislivello e la distanza planimetrica (ovvero la distanza letta sulla carta): per andare da quota 85 a quota 107 bisogna percorrere 500 metri salendo di 22. La pendenza percentuale indica invece di quanti metri bisogna salire ogni 100 metri (se la pendenza, ad esempio, è del 30% significa che ogni 100 metri dobbiamo salire di 30).
Nella pianificazione di un itinerario ricavare la pendenza è molto importante in quanto ci permette di capire quale saranno le difficoltà da affrontare.

martedì 22 aprile 2008

IL MACHETE













Il machete è uno degli strumenti più efficaci nelle situazioni di emergenza: può essere usato per tagliare fronde, rovi o rami, per scavare, scortecciare un albero, tagliare funi o giunchi, fare la punta ad un grosso ramo. Essendo realizzato con acciai non eccessivamente duri può essere facilmente riaffilato. Ha l' inconveniente di essere un po' ingombrante.
Nella foto due modelli USA: a destra un machete dell' US-ARMY con lama lunga 45 cm. Si tratta di un modello particolarmente robusto. A sinistra un machete della Camillus risalente alla 2° Guerra Mondiale e dotazione dei piloti di cacciabombardieri che operavano nel Pacifico. La lama può essere ripiegata nel manico (lunghezza circa 30 cm).

LEGGERE UNA CARTA TOPOGRAFICA

Qualsiasi carta (mappa, carta topografica, corografica o geografica) risponde a due requisiti essenziali:
- è stata disegnata orientando il margine superiore al Nord
- usa una scala di proporzione.
L' orientamento della carta al Nord ci consente con maggiore rapidità di trovare la nostra posizione e riconoscere i vari particolari topografici; ogni volta che si usa una carta la prima cosa da fare è orientare il margine superiore al Nord (possiamo usare una bussola oppure aiutarci con i sistemi illustrati nel blog).
La scala di proporzione fa si che una distanza sulla carta corrisponda ad una determinata distanza sul terreno: ad esempio un centimetro sulla carta corrisponde a 250 metri sul terreno (in questo caso si dice che la carta ha una scala 1 al 25.000 ovvero un centimetro sulla carta corrisponde a 25.000 centimetri sul terreno = 250 m).
Le carte, in relazione all' uso, possono avere scale diverse; quelle più usate nell' escursionismo sono le carte con scala 1:50.000 (un centimetro sulla carta = 500 metri sul terreno) in quanto aggiornate, particolareggiate e abbracciano un settore piuttosto ampio.
La scala di proporzione (anche in forma grafica) la trovate al margine inferiore della carta.
Le carte di maggiore diffusione sono quelle dell' IGM (Istituto Geografico Militare) che è incaricato di curare la cartografia nazionale; si trovano presso i rivenditori autorizzati oppure possono essere acquistate richiedendole direttamente all' Istituto (www.igm.org).
La carte IGM vengono prodotte in varie scale; le più diffuse sono:
- i fogli con scala 1:100.000 (1 centimetro sulla carta=1 km)
- i quadranti con scala 1:50.000
- le tavolette con scala 1:25.000.

venerdì 18 aprile 2008

SPECCHIO DA SEGNALAZIONE











In qualsiasi negozio di nautica è possibile acquistare un piccolo specchio da segnalazione che costituisce dotazione per le imbarcazioni di salvataggio. Lo specchio, in plastica, è facile da usare e molto efficace: il modello della foto, prodotto in Francia, ha una portata di circa 10 chilometri. Il foro centrale con il disco rosso è un ingegnoso sistema per puntare lo specchio con ottima precisione (le istruzioni per l'uso sono stampate nella parte posteriore).
Lo specchio da segnalazione può essere usato per inviare un segnale di soccorso o richiamare l' attenzione dei soccorritori.

giovedì 17 aprile 2008

COME COSTRUIRE UN BAROMETRO











Il barometro è lo strumento che misura il valore della pressione atmosferica e le sue variazioni (alta pressione-bel tempo/bassa pressione-cattivo tempo). Un semplicissimo barometro può essere realizzato con un barattolo di latta o vetro su cui va applicata una membrana (realizzata con un palloncino o con della pellicola trasparente usata in cucina). Sulla membrana viene fissata, con del nastro adesivo, una cannuccia o una sottile asticella; all' estremità della cannuccia (che è il nostro ago del barometro) posizioneremo un righello o una scala graduata in maniera tale da leggere le oscillazioni dell' ago. Con l'alta pressione la membrana verrà schiacciata e l'asticella tenderà ad innalzarsi; viceversa con la bassa pressione la membrana tenderà ad espandersi e l'asticella ad abbassarsi. Più semplice di così!

venerdì 11 aprile 2008

METEO - L' UMIDITA' (4° parte)














Per umidità atmosferica si intende la presenza di vapore acqueo prodotto dalla evaporazione delle superfici liquide della terra per l’azione calorifica della radiazione solare.
La quantità di vapore acqueo che l’aria può contenere dipende dalle condizioni di temperatura e pressione del momento: quanto più è elevata la temperatura di un certo volume d’aria tanto più vapore esso può contenere tenendo presente che per ogni temperatura esiste una quantità massima che non può essere superata.
Una massa d’aria che contiene la massima quantità di vapore ammissibile per la temperatura alla quale si trova è una massa d’aria satura; la temperatura alla quale si verifica questa condizione è detta punto di saturazione o di rugiada. La temperatura di rugiada permette di prevedere, in funzione del raffreddamento notturno, le probabilità di formazione della nebbia (se durante la notte la temperatura scende al di sotto di quella di rugiada sicuramente si formerà la nebbia).
L’umidità relativa (che si esprime con il rapporto tra la quantità di vapore acqueo effettivamente presente nell’aria e la quantità necessaria a rendere l’aria satura) è la grandezza che comunemente si presta meglio a rappresentare il grado di umidità dell’aria poiché permette di giudicare se un dato ambiente per una determinata temperatura è più o meno lontano dalla saturazione.
Per misurare l’umidità viene usato l’igrometro (generalmente si tratta di igrometri a capello in quanto utilizzano capelli umani che sono particolarmente sensibili alle variazioni di umidita').
L’umidità dell’aria quando è a elevate temperature è fonte di disagio perché limita la perdita di calore corporeo attraverso l’evaporazione del sudore. Un basso tasso di umidità permette un maggiore raffreddamento per evaporazione mentre umidità elevate ostacolano l’evaporazione cutanea.
Esistono alcuni indici utilizzati per stimare il disagio associato alle condizioni atmosferiche calde e umide; l’indice HUMIDEX, sviluppato nel 1965, cerca di rappresentare la temperatura effettivamente percepita dal corpo umano (temperatura apparente) attraverso la combinazione di temperatura e umidità (fascia gialla: malessere; giallo scuro: malessere generalizzato; ocra: grave malessere; rosso: pericolo).

mercoledì 9 aprile 2008

LA RICERCA DELL' ACQUA











L' acqua è un elemento indispensabile e senza di essa non si può sopravvivere per piu di 3-5 giorni. Procurarsi dell' acqua in un terreno arido o desertico è molto difficile: si può tentare di ottenerla estraendola da alcune piante grasse (dalla polpa dei cactus o dalle radici delle succulente) oppure realizzando un distillatore solare (vedi foto a sin.). Dove c'è vegetazione la si può ottenere dalla rugiada che si forma al mattino (avvolgere degli stracci intorno alle gambe e poi camminare tra l'erba bagnata; gli stracci vanno poi strizzati per ottenere dell' acqua) oppure avvolgendo piante o fronde in sacchetti di nylon (foto a destra).
Se utilizziamo l'acqua piovana (la si può trovare nelle fessure della roccia o in alberi cavi) preleviamola con cautela dalla superficie evitando di smuovere il fondo; se possibile facciamola bollire prima di berla o filtriamola (un semplice filtro può essere fatto con garza, cotone o con un pezzo di tessuto; possiamo realizzare un filtro alternando il tessuto a strati di erba o muschio).

sabato 5 aprile 2008

I RIPARI


La costruzione di un riparo o giaciglio può rendersi necessaria per trascorrere una notte all' aperto o per proteggersi dal freddo, vento o pioggia. Nel realizzarlo è opportuno sfruttare quello che la natura può offrici: buche, anfratti, basi di conifere, alberi caduti. Un riparo va realizzato possibilmente in una zona idonea (vicino all' acqua e alla legna per il fuoco) evitando:
- le depressioni in quanto durante la notte l' aria fredda si deposita in basso
- l'esposizione ai venti di tramontana (venti freddi provenienti da Nord)
- i letti asciutti di fiumi o torrenti (pericolo in caso di pioggia).
La struttura del riparo deve essere robusta (se non abbiamo del cordino per legare i pali, usare delle fibre vegetali) e va coperta con più strati di fogliame disposto in maniera da facilitare lo scorrimento della pioggia. All' interno del riparo creare uno strato isolante con foglie, felci o aghi di pino; all' esterno realizzare un riflettore per fuoco.

venerdì 4 aprile 2008

METEO - I FRONTI (3° parte)






FRONTE FREDDO



FRONTE CALDO


Le masse d’aria in movimento non sono continue ma separate da una superficie detta fronte che divide masse d’aria con temperature diverse. Si origina un fronte caldo quando l’aria calda incontrando quella fredda comincia ad innalzarsi in diagonale spostandosi verso quote più alte (l'aria calda innalzandosi incontra minore pressione per cui si espande raffreddandosi). Da qui la formazione di nubi stratificate e piogge estese e continue; nel fronte freddo l’aria fredda incalza quella calda e la solleva rapidamente dando luogo a nubi cumuliformi, rovesci e temporali . Quando un fronte freddo, a causa della differente velocità, raggiunge un fronte caldo può accadere che i due diventino un fronte unico generando una occlusione.

USO DELLA MANTELLINA PONCHO (PONCHO LINER)














Il poncho-liner è un oggetto che non dovrebbe mai mancare nel nostro equipaggiamento in quanto è in grado di assolvere a numerose funzioni: può essere utilizzato per proteggersi dalla pioggia (la mantellina copre anche lo zaino), per realizzare un riparo, per costruire una tenda, per approntare una barella di fortuna o per fare un galleggiante in caso di attraversamento di un fiume.
Realizzato in nylon antistrappo pesa poco, è poco ingombrante ed è facilmente reperibile nei negozi di articoli militari o outdoor. Nel realizzare un riparo di emergenza invece dei cordini possiamo utilizzare degli elastici per auto anch' essi molto comodi e che possiamo inserire nel nostro equipaggiamento base.

mercoledì 2 aprile 2008

COME RICONOSCERE UNA VIPERA









In Italia sono presenti le seguenti specie di vipera:
- Vipera di Orsini (Appennino umbro-marcheggiano e in Abruzzo)
- Marasso (in tutte le regioni alpine)
- Vipera comune (presente in tutte le regioni esclusa la Sardegna)
- Vipera dal corno (Alto Adige, Trentino e Friuli)
Per riconoscere una vipera osservare soprattutto la forma del corpo che è sempre tozzo, compatto e con la coda relativamente breve; altri elementi sono la forma della testa triangolare e la pupilla verticale.
In caso di morso procedere come se si trattasse di una frattura ovvero immobilizzazione della zona colpita mediante un bendaggio di tipo compressivo e, se si tratta di un arto, posizionamento di una stecca; successivamente trasporto in ospedale.

martedì 1 aprile 2008

METEO - IL FATTORE WINDCHILL (2° parte)




















Il tempo meteorologico è caratterizzato da fenomeni quali la temperatura, la pressione, l' umidità, il vento e le meteore (fenomeni naturali che si manifestano nell' atmosfera quali pioggia, grandine, fulmini ecc.). La temperatura, che è all' origine di ogni fenomeno meteo, si misura con il termometro: particolare importanza riveste l'escursione termica ovvero la differenza tra la temperatura masssima e quella minima raggiunte nelle 24 ore.
In presenza di vento un termometro non è in grado di registrare la reale sensazione di freddo avvertita da un corpo umano pertanto è stato introdotto il FATTORE WINDCHILL (potere raffreddante del vento). In caso di bassa temperatura e forte vento la tabella indica qual' è la reale temperatura avvertita da una corpo è quale è il tempo di sopravvivenza in caso di esposizione prolungata (fine 2° parte).