lunedì 16 febbraio 2009

IL COLTELLO SARDO










Il coltello regionale è molto diffuso, in modo particolare quello sardo, chiamato impropriamente pattada. In realtà Pattada è una delle città dove questo tipo di lama viene costruito. I vari modelli, in relazione alla loro origine, prendono invece il nome di resolza (o arresojas), guspinese o arburesa. Si tratta di coltelli con lama più o meno slanciata o panciuta e con manico in corno (i più pregiati in corno di montone; oggi anche in legno o in materiale sintetico): insomma il tipico coltello del pastore abituato a vivere in un ambiente difficile. La leppa sarda è invece un lungo coltello (oltre i 40 cm) con lama leggermente curva ad un filo: una specie di stretto machete nostrano. I coltelli sardi sono molto robusti ed efficaci; le lame hanno un elevato tenore di carbonio e pertanto sono facili da riaffilare ma soggette ad ossidarsi. La punta accuminata si presta per numerosi lavori (ad esempio la costruzione di trappole).

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