mercoledì 11 aprile 2012

I COLTELLI DA COMBATTIMENTO














L'origine dei moderni COLTELLI DA COMBATTIMENTO è legata alla 1°Guerra Mondiale. La Guerra 15-18 fu il primo grande conflitto combattutto prevalentemente su posizioni statiche (a cui gli SM attribuivano, chissà mai perchè, grande importanza: tanta importanza da annientare in inutili battaglie centinaia di migliaia di soldati. Per l'argomento leggi: " Il prezzo della gloria" di Alistair Horne-BUR). I continui scontri con incursioni notturne all'interno di trincee e camminamenti misero in luce l'inutilità delle armi lunghe da fuoco e relative baionette. In questi feroci e sanguinosi scontri occorrevano "attrezzi" maneggevoli in grado di mettere fuori combattimento l'avversario (ricoperto in genere di indumenti spessi e pesanti). All'inizio si usarono coltelli da caccia o lame ricavate da baionette troncate e mazze e randelli. Solo successivamente i fanti vennero dotati di pugnali realizzati espressamente per il combattimento. Queste le caratteristiche: lama diritta, costolatura centrale (per aumentare la robustezza della lama), ramo o rami di guardia più o meno estesi, presenza di un tallone, impugnatura diritta a volte lavorata per consentire una buona presa. La vera rivoluzione nei coltelli da combattimento la portò nella 2° Guerra Mondiale il pugnale da commandos Fairbairn-Sykes realizato dalla Wilkinson-Latham: uno stiletto ideato per uccidere velocemente e in silenzio (secondo i 2 Ufficiali che lo avevano disegnato, in appena 11 secondi!). Da questo punto in poi, sulla base delle loro o altrui esperienze gli SM dei vari eserciti idearono e misero in produzione differenti tipi di coltello da destinare prevalentemente alle truppe speciali o d'assalto. Se si osserva la foto si può vedere come con il tempo la filosofia del coltello da combattimento (uno strumento destinato solo al combattimento corpo-a-corpo) non sia mutata nel tempo: la moderna daghetta Applegate-Fairbairn prodotta dalla Boker e il pugnale da combattimento italiano in dotazione a paracadutisti, MVSN e alla fanteria di Marina (1940) , presentano al di là dei materiali e delle dimensioni molti punti in comune a cominciare dalla lama diritta e dalla presenza di robusti rami di guardia. (continua)

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